“Il governo Letta – Alfano continua a perseverare nell'errore continuando a colpire i soggetti più deboli che stanno pagando i costi più alti della crisi economica e delle scellerate politiche degli ultimi anni, una sorta di Robin Hood alla rovescia che ruba ai poveri per dare ai ricchi”: a sostenerlo è l'assessore regionale umbro Stefano Vinti, Rifondazione comunista.
La Trise potrebbe sostituire Imu e Tarsu ma graverebbe anche sugli inquilini. “Al di là, infatti, delle roboanti dichiarazioni sulla cancellazione dell'Imu – sostiene Vinti in una nota – la bozza della legge di Stabilità all'esame del Consiglio dei ministri proprio in queste ore introduce la Trise, nuova imposta sulla casa destinata a riformare la tassazione immobiliare e ad assorbire l'Imu e la Tares. La preoccupante novità sarebbe che a sostenerne l'onere non sarebbero più soltanto i proprietari degli immobili ma anche gli inquilini: il presupposto impositivo, si legge nella bozza, è infatti 'il possesso, l'occupazione o la detenzione a qualsiasi titolo'. Una vera e propria beffa a danno delle famiglie e un regalo tout-court ai padroni del mattone, una scelta esattamente opposta alla urgenza di sgravare le famiglie e i lavoratori dei costi di una situazione economica insostenibile. Se dovesse passare questa ipotesi il Governo sceglierebbe di trasferire ingiustamente il carico fiscale dai proprietari agli affittuari”.
Un balzello da mille euro all'anno. “Per l'Unione inquilini – sostiene ancora Vinti – gli affittuari italiani potrebbero esborsare nel 2014 oltre 1.000 euro in più mentre coloro che posseggono un'abitazione verrebbero sostanzialmente risparmiati. Si allunga in maniera preoccupante la lista dei nuclei familiari che sono iscritti regolarmente alle graduatorie per le case popolari ma non ricevono risposta poiché mancano alloggi, il numero degli sfratti cresce del 70% in cinque anni (del 120% quelli per morosità).
La casa è un diritto. Una situazione drammatica che avrebbe bisogno di interventi decisi per tutelare il diritto, garantito dalla Costituzione, alla casa per tutti, a cominciare da un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, dallo stanziamento di risorse per il sostegno agli affitti o il favorire, attraverso la defiscalizzazione ai proprietari, l'affitto degli alloggi tenuti chiusi o sfitti. Invece si toglie l'Imu ai costruttori sulle case invendute e senza distinzione tra proprietari con redditi alti e redditi bassi, preferendo scaricare sui soggetti deboli la cancellazione della tassa senza pensare che il 70% degli inquilini guadagna meno di 30 mila euro l'anno. E' fortemente auspicabile che il governo non dia seguito a quello che appare un provvedimento fortemente contraddittorio e illogico che rischia di aggravare una situazione già critica che vede migliaia di famiglie sbattute in strada e che nei prossimi mesi peggiorerà senza interventi che – conclude Vinti – vadano nella direzione opposta a quella che invece si sta delineando”.