Domani, 4 ottobre, aderirò e parteciperò alla manifestazione che si svolgerà a Roma, in P.zza SS. Apostoli, indetta per chiedere al governo Renzi una nuova politica industriale, la fine delle politiche di austerità, la rinuncia alla manomissione di quel che resta dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Una manifestazione politicamente importante, che apre un “autunno caldo”, di mobilitazione dei lavoratori, degli studenti, dei giovani colpiti pesantemente dalle politiche economiche recessive del governo imposte dall’Europa dei banchieri, dalla riduzione dei diritti sociali e del lavoro, da una politica economica, che produce, come non mai, disoccupazione, precarietà e chiusura delle attività produttive. Tutto questo impone una svolta decisa nelle politiche economiche del governo.
La manifestazione è importante perché testimonia la volontà dei protagonisti della sinistra politica e sociale di costruire, finalmente, una alternativa al governo Renzi, da sinistra, uscendo dal populismo delle gabbie concettuali giovane/vecchio, veloce/lento, un governo che, invece, persegue sempre gli stessi obiettivi dei governi Berlusconi, Monti e Letta: più liberismo, meno diritti sociali e meno lavoro.
La manifestazione è l’avvio di un progetto reale di riaggregazione delle forze della sinistra sparpagliate e frammentate, generose ma impotenti, incapaci di incidere realmente sui processi sociali ed economici. Un progetto che rifiuta di rinchiudersi nell’alveo della pura testimonianza e rigetta la falsa alternativa “governismo o minoritarismo”.
Una iniziativa che può produrre effetti positivi anche in Umbria, che può sollecitare un processo di aggregazione delle forze della sinistra umbra per un progetto innovativo e di rinnovamento, di un nuovo reinsediamento sociale della sinistra regionale, con l’obiettivo di candidarsi, insieme alle altre forze di progresso, al governo della nostra regione.
di Stefano Vinti