Sensazionale scoperta a Spoleto: tra le mura di una casa privata è stato trovato, inaspettato, l’archivio della più famosa e ammirata soubrette degli anni Trenta, Milly, al secolo Carla Mignone (Alessandria, 6 febbraio 1905 – Nepi, 22 settembre 1980).
La casa in cui i preziosi materiali sono gelosamente custoditi è la residenza spoletina di una nipote dell’artista, la scenografa e costumista Millina Deodato.
“Per celebrare questa sorprendente scoperta – dichiara l’assessore Vincenzo Cerami – abbiamo deciso di organizzare una serata dedicata a Milly in collaborazione con la Società di Cultura Polvani e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto”. L’iniziativa si intitolerà “Milly Special” e si terrà sabato 3 dicembre 2011 a Spoleto (Palazzo Ancaiani, piazza della Libertà, dalle ore 17).
Allo “Special” moderato da Pietro Papi, oltre a Vincenzo Cerami, interverranno il regista Filippo Crivelli e la nipote di Milly, Millina Deodato. Inoltre, nel corso della serata verrà presentato un filmato contenente le interpretazioni dell’inimitabile artista.
Tra la ricca serie di documenti rinvenuti, articoli di giornale, ma soprattutto fotografie inedite dell’affascinante cantante e attrice di origine torinese: ci sono immagini che la ritraggono con personaggi celebri come Peppino de Filippo o Vittorio De Sica, oppure foto con dedica come quella del regista Giorgio Strehler da cui Milly fu diretta come protagonista nell’Opera da tre soldi al Piccolo Teatro di Milano.
Tra i tanti documenti, il più emozionante è senza dubbio la fotografia che le fu donata da Umberto di Savoia nel 1927 e sulla quale è scritto di pugno del principe: “A Milly, Umberto. Torino 1927”. E’ proprio per la sua relazione con il principe Umberto, infatti, che Milly occupò le cronache rosa del tempo. Incontri segreti ma frequenti, cene in ristoranti discreti, sperduti tra le colline attorno a Torino. La piccola soubrette, allora poco più che ventenne, divertiva il principe e il principe assisteva ai suoi spettacoli inviandole giganteschi mazzi di rose rosse. Poi venne il matrimonio con Maria Josè e la bella, romantica storia ebbe fine. Si racconta che fosse una ricca signora americana, indovinando in lei un raro talento, che le suggerì di partire per l’America, dove avrebbe potuto aiutarla. Milly ebbe il coraggio di attraversare l’Oceano e pochi mesi dopo debuttava al Rainbow, uno dei locali più eleganti di New York. Rimase in America dodici anni, fino al 1948, poi tornò in Italia dove la sua carriera continuò fino alla morte, all’età di settantacinque anni, passando per i grandi successi nella Compagnia Za-Bum, i trionfi nella celebre operetta “Al cavallino bianco” messa in scena dai fratelli Schwartz, fino a quelli nel cinema accanto al grande Vittorio De Sica.