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Villa Redenta in vendita, arriva anche la posizione del sindaco Benedetti e dei consiglieri provinciali Zampa e Capitani

“Comprendiamo che le alienazioni sono una delle poche strade che il governo consente per stare dentro il Patto di Stabilità, ma come amministrazione comunale e come spoletini non possiamo accettare la vendita di Villa Redenta senza precise garanzie per la città”.
Esprime così la sua forte perplessità il Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, circa l'ipotesi presentata dalla Provincia di Perugia che ha inserito Villa Redenta tra i beni alienabili di sua proprietà. Una vendita che richiederebbe un investimento di circa 14 milioni di euro e metterebbe nella disponibilità dei privati uno degli edifici storici della città di Spoleto realizzato nel XVI secolo su committenza della nobile famiglia spoletina dei Martorelli.

“Ritengo che senza un percorso condiviso che garantisca la piena utilizzazione di un bene così importante attraverso progetti di sviluppo culturale e turistico per il territorio, non si possa sacrificare un patrimonio storico e architettonico come quello di Villa Redenta – ha aggiunto Benedetti – Al contrario riteniamo che sia un bene che vada valorizzato, tanto più in tempi di crisi come questo, perché farlo oggi assumerebbe una valenza maggiore in quanto dimostrerebbe la capacità delle istituzioni di salvaguardare il patrimonio pubblico”.

Forti perplessità sono state espresse anche dai consiglieri provinciali di Spoleto Laura Zampa e Massimiliano Capitani. “Siamo d'accordo con l'amministrazione comunale di Spoleto e, pur condividendo le difficoltà legate al rispetto del Patto di Stabilità (decreto 68 e decreto Salva Italia), siamo contrari alla alienazione di Villa Redenta in assenza di un piano che ne tuteli le potenzialità e le opportunità di sviluppo per il nostro territorio. Crediamo inoltre che debba essere riconsiderato il piano delle alienazioni ipotizzato dalla Provincia di Perugia: l'unica strada percorribile – hanno aggiunto i consiglieri Capitani e Zampa – è fare in modo che il territorio, la nostra comunità possa riappropriarsi di Villa Redenta valorizzandone l'importanza storica, culturale e ambientale e garantendo la realizzazione dei progetti in essere”.