Città di Castello

Villa Montesca apre di notte, tanti visitatori nella casa del Barone Franchetti

Nel giorno del suo compleanno, ieri (31 maggio) si sono aperte le porte della casa di famiglia di Leopoldo Franchetti. Oltre 200 persone hanno partecipato alla visita notturna di Villa Montesca, promossa dalla Fondazione Hallgarten-Franchetti con la collaborazione di Regione Umbria e Comune di Città di Castello.

Leopoldo Franchetti nacque a Livorno il 31 maggio 1847 e l’iniziativa, nell’ambito del Centenario franchettiano, era finalizzata a far conoscere da vicino gli ambienti quotidiani dei baroni e il valore culturale oltre che artistico, ad esempio, della biblioteca di recente recuperata.

Introdotti dal direttore della Fondazione Fabrizio Boldrini, i visitatori si sono soffermanti sui luoghi simbolo della Villa (salone, biblioteca storica, studiolo del barone, sala da tè) dove gli studenti del Liceo Plinio il Giovane hanno fornito indicazioni e riferimenti storici, ed hanno concluso il percorso nella torretta, per ammirare dall’alto il cento storico tifernate illuminato.

Villa Montesca, costruita nella seconda metà dell’Ottocento su progetto dell’architetto fiorentino Boccini per volontà dei Baroni Leopoldo e Giulio Franchetti, si compone di tre corpi: quello centrale a tre piani affiancato da due laterali sporgenti e più alti, in virtù del piano loggiato coperto da un tetto a padiglione, alla maniera fiorentina. Ognuna delle facciate è scandita dal portale ad arco dell’ingresso, dagli archi del portico e dagli ordini di finestre a bugne di pietra serena. L’interno della villa, presenta sale decorate con pitture e sculture di artisti come Cleomene Marini, Giovanni Panti, Ernesto Bellanti ed Antonio Passaglia. Sul davanti della villa si apre l’ampio giardino con la grande vasca centrale. Il parco all’inglese, un vero e proprio orto botanico, ricco di una grande varietà di essenze provenienti dall’America, da zone fredde e temperate d’Europa e dell’Asia.

Piena soddisfazione per la modalità inedita proposta che ha permesso a tanti tifernati di conoscere la storia dei baroni ed apprezzare le caratteristiche della Villa” è stata espressa da Angelo Capecci, Presidente della Fondazione Hallgarten-Franchetti, che ha anche sottolineato “la mission della Fondazione, tesa a valorizzare l’eredità materiale ed immateriale del lascito Franchetti, che potrebbe trovare ulteriore impulso da una disponibilità generale del complesso”.

Michele Bettarelli, vicesindaco e assessore alla Cultura, ha aggiunto: “Nei prossimi mesi saranno sviluppate iniziative tese ad approfondire le molteplici direzioni e i diversi contesti in cui la loro vivace attività a favore dei tifernati si diresse. Anche questo è un nobile modo per onorare lascito e centenario”.