Avevano realizzato, sulle colline di Lisciano Niccone, una villa abusiva di 400 mq al posto di un vecchio rudere di 136 mq e, per questo motivo, sono state elevate ben tre denunce.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri forestali, che hanno accertato come un piccolo fabbricato risalente al 1934 fosse stato ingrandito ad arte attraverso la realizzazione di muri perimetrali “posticci” nel 2019, per poter così ottenere una metratura più ampia e il conseguente rilascio del permesso a costruire.
Sulla base della consultazione di immagini satellitari e catastali è stato infatti constatato che, il legale rappresentante di una nota società di Panicale e due tecnici, avrebbero richiesto ed ottenuto dal Comune di Lisciano Niccone il permesso per la ristrutturazione di un casolare proprio grazie alla falsa rappresentazione di dimensioni e volumetrie esistenti.
Con le false attestazioni i tre avrebbero infatti simulato l’esistenza di un casolare antecedente ai lavori di 400 mq. La zona è anche di particolare pregio naturalistico, in quanto ricade all’interno di un sito di interesse comunitario.
Il Comune di Lisciano Niccone, indotto in errore dalle false attestazioni, ha di conseguenza annullato il permesso a costruire e richiesto la demolizione della parte costruita abusivamente. A carico degli indagati, inoltre, è stato avviato un procedimento penale che prevede una pena fino a 3 anni di reclusione.