Cronaca

Vigili del fuoco permanenti, il terreno già individuato a Norcia e quella “manina” su Cascia

Come si sia passati a prevedere un distaccamento permanente dei vigili del fuoco a Cascia invece che a Norcia nella bozza di decreto ministeriale oggetto di confronto con i sindacati (l’incontro in programma per martedì è slittato di una settimana) non è chiaro. Ma sul tema, il dibattito mercoledì sera nella seduta di consiglio comunale della città di San Benedetto si è scaldato, davanti a numerosi cittadini – tra cui alcuni pompieri – presenti. Ed il sindaco Nicola Alemanno ha ipotizzato anche la presenza di una “manina” a sostituire Norcia con Cascia. “Manina” che, è emerso durante la lunga discussione, sarebbe di tipo politico, interna al Partito democratico. Nomi non ne sono stati fatti, ma a chi si riferiva il primo cittadino nursino è parso chiaro a tutti.

A promuovere la discussione è stato il gruppo consiliare “Noi per Norcia”, che chiedeva chiarimenti sul mantenimento del distaccamento permanente dopo la notizia dei vigili del fuoco invitati a presentare domanda di mobilità. Nel frattempo, però, è emersa la novità di una sede a Cascia, con il Comune che avrebbe già messo a disposizione un terreno.

“Con questa interrogazione chiedevamo – ha spiegato il capogruppo di minoranza, Giampietro Angelini – un’azione efficace da parte dell’amministrazione comunale per chiarire un equivoco: è bene avere qui un distaccamento permanente o dei vigili del fuoco volontari? Sono convinto che l’operazione migliore sarebbe stata quella della creazione di un distaccamento misto tra volontari e permanenti, ma trovo ridicolo che ci sia una specie di conflitto. Vorrei ricordare alla città che avere qui un distaccamento dei vigili del fuoco permanenti, attuato come previsto dal decreto ministeriale del 2017, vuol dire avere un’azienda con 30 dipendenti. Per una città come Norcia, questo può fare la differenza”. Angelini ha chiesto quindi al sindaco di dire chiaro e tondo qual è l’opinione dell’amministrazione sul distaccamento permanente a Norcia. “Vogliamo sapere – ha aggiunto – perché il Comune di Norcia non ha mai dato la propria disponibilità né per una sede da assegnare al distaccamento né per un terreno, cosa che il Comune di Cascia avrebbe fatto”.

Il sindaco Alemanno, però, ha risposto con gli atti, evidenziando che il Comune di Norcia ha, con una pec del 15 novembre 2017, dato la sua disponibilità al comando dei vigili del fuoco di un terreno edificabile, con tanto di planimetria allegata. Terreno adiacente al mattatoio comunale, dunque alle porte della città, lungo la Tre Valli, da espropriare. Ma l’iter di esproprio non può partire finché dal ministero dell’Interno non arrivi l’ok al progetto.

Il primo cittadino ha ripercorso quanto avvenuto in oltre 2 anni, con le richieste e lo stato dei fatti ribadito ad ogni comandante provinciale, nazionale e sottosegretario che si è avvicendato in questo periodo. Ha quindi ricordato l’incontro che si è svolto a Norcia a gennaio 2019, con il capo nazionale del corpo e l’allora sottosegretario Candiani. “La posizione del Comune di Norcia sui vigili del fuoco permanenti è chiara – ha ribadito Alemanno – è irrinunciabile per noi averlo, ricordandoci comunque che i vigili del fuoco volontari sono un onore per questa comunità”.

La situazione, dunque, è rimasta immutata fino a pochi giorni fa, “poi a ciel sereno è arrivata l’ipotesi Cascia”. “Vista l’interrogazione di ‘Noi per Norcia’, abbiamo scritto al comandante provinciale – ha spiegato il sindaco – che con una nota del 6 novembre scorso ha ribadito il percorso che è stato fatto e dove si parla del bando di mobilità dei vigili del fuoco e si annuncia che con le prossime assunzioni verranno destinate al distaccamento permanente di Norcia 28 unità. In questa lettera non si cita minimamente questo decreto, dove il nome Norcia è cambiato con Cascia. Qualche ‘manina’ ha fatto questo tipo di lavoro”. “Ho interloquito istituzionalmente – ha ribadito – con tutti i vertici locali e nazionali dei vigili del fuoco e del ministero, con lettere scritte. Non posso accettare che un Governo ultimo arrivato possa mandare in circolazione, prima della concertazione con i sindacati, con un blitz delle solite manine che sono vicine non a me, un documento dove è stato cambiato questo nome. E’ stato un atto gravissimo, una scorrettezza istituzionale enorme nei confronti di una comunità come la nostra che sta soffrendo”.

Nicola Alemanno ha quindi annunciato un incontro con il prefetto di Perugia (“anche lui all’oscuro della cosa”) fra una decina di giorni, alla presenza del comandante nazionale del corpo, Dattilo, e della neo presidente della Regione Umbria, Tesei.