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Vigili del fuoco in protesta / Aperto uno spiraglio con la Prefettura

“Nessuna casa rimane attuale, e pur sempre nuova nella sua ripetitività, con tutto quello che avviene in questa grande e stupenda città”. Comincia così il comunicato stampa rilasciato dal sindacato Cisal dei Vigili del Fuoco dell’Umbria. Si sono riuniti questa mattina in Piazza Italia di fronte a Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio Regionale, e al Palazzo della Provincia, per mantenere viva la loro protesta. Pronti a continuare a manifestare qualora le cose non cambino.

Ciò che non va per loro è la riorganizzazione del servizio, effettuato direttamente dalla direzione dei Vigili del Fuoco: un “rimpasto”, a loro avviso, che produce un aumento dello spostamento di mezzi e personale, e conseguentemente, uno “spreco di denaro pubblico”. A monte dovrebbe esserci un riequilibrio dei caschi rossi, utile a riuscire a coprire il territorio della provincia. E non si tratta di carenza di personale, ma di una “mala gestione della forza lavoro”. Non chiedono soldi, o aumento di stipendio, tanto che ribadiscono “il nostro contratto è bloccato da dieci anni”: “il danno è per il pronto intervento e per il soccorso”. E dunque la necessità di sostituire chi è in aspettativa per incarichi politici, chi usufruisce di giornate di permesso per legge 104, per malattia o ferie. Il tutto in uno dei momenti più critici per un lavoro come quello del vigile del fuoco, quando l’estate, e la paura degli incendi, si fanno più presenti.

Il gruppo dei manifestanti della Cisal è riuscito a farsi ricevere in mattinata dal Dottor Grillo, vicario del Prefetto, il quale si è reso disponibile a parlare del problema e farsene portavoce di fronte al Prefetto di Pace e alle autorità competenti, consapevoli, tutti, della situazione particolare momentanea, data la sede vacante in Prefettura dopo l’allontanamento del Prefetto di Perugia Reppucci. Ora la protesta dovrà aggiornarsi, proprio a fronte dell’udienza con il Dottor Grillo. Ma, nel caso non si risolvesse la questione, il sindacato potrebbe decidere di presentare il problema anche alla Corte dei Conti.

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