L’accusa è di truffa e falso. Il vigile in servizio ad Assisi secondo gli inquirenti si è messo in tasca soldi di multe, mai elevate. O meglio truccate con un metodo estremamente macchinoso basato sul segnare false targhe straniere come destinatarie della contravvenzione. Una tecnica molto studiata ma evidentemente inefficace visto che tutto è venuto alla luce e l’autore avrebbe già ammesso tutto davanti al giudice.
La tecnica che secondo i carabinieri e i colleghi che hanno indagato su di lui usava era la seguente: fermava il trasgressore e lo invitava a consegnargli una somma in contanti come equivalente di una “misura ridotta” della sanzione che avrebbe fatto “finire lì” tutta la questione. Il tutto in barba alle leggi e senza che un euro di quella cifra finisse effettivamente nelle casse comunali ma fingendo che la sanzione fosse stata elevata ad uno straniero non rintracciabile. Tutto falso e tutto, stando a quanto avrebbe confermato in presenza del suo avvocato, per sanare debiti personali che non riusciva a risarcire.
Stando ad indiscrezioni, in parte confermate anche da una nota ufficiale dei carabinieri e dalla stessa sindaca di Assisi, l’atteggiamento del municipale era balzato a più di un occhio. Tanto che la segnalazione alla procura è arrivata proprio dal palazzo in seguito alle perplessità espresse da cittadini. E forse per queste stesse ragioni il dipendente era stato trasferito dal capoluogo al servizio in una piccola frazione.
L’indagato, ristretto agli arresti domiciliari da un’ordinanza emessa dal Gip Carla Giangamboni, è stato sentito nelle scorse ore e non è ancora noto se la misura verrà confermata o meno. Settimane di indagini, le informative della polizia giudiziaria hanno persuaso il procuratore a chiedere la misura cautelare con il rischio che, se libero, l’indagato potesse reiterare il reato o inquinare le prove. Difeso dall’avvocato Luigi Niccacci, il vigile urbano – peraltro assunto da poco – è stato sentito in tribunale nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia e avrebbe spiegato nel dettaglio, la sua posizione e chiedendo la revoca del provvedimento o, in subordine, una misura meno afflittiva. Istanza sulla quale deciderà il giudice nelle prossime ore, dopo il parere della Procura della Repubblica.
Reazioni istituzionali. In merito alla vicenda il Corpo di Polizia Locale di Assisi tiene a sottolineare “come le indagini, svolte dai Carabinieri, abbiano fatto seguito ad una segnalazione di un cittadino alla stessa Polizia Locale. Trasmessa, poi, alle Autorità competenti per i dovuti accertamenti, garantendo piena collaborazione con gli stessi Militari dell’Arma titolari delle indagini. Si ribadisce, pertanto, l’assoluta professionalità di un Corpo che, con onestà, trasparenza e spirito di servizio ha svolto e continua a svolgere il proprio lavoro al servizio della comunità assisana e dei milioni di turisti e pellegrini che arrivano ad Assisi. Nessuna fiducia può essere compromessa, laddove si è dimostrato di possedere gli anticorpi per continuare a garantire l’onere e l’onore di servire e tutelare la cittadinanza”. “Siamo umanamente rattristati, ma lo sviluppo della vicenda dimostra che il corpo dei vigili urbani è sano”, il commento del sindaco Stefania Proietti.