Anche l'Esercito contro i cinghiali, vigilanza estesa a tutte le associazioni venatorie riconosciute, carabinieri forestali coordinati anche dal ministero Agricoltura
Introduce novità anche su temi che riguardano da vicino il mondo venatorio e la pesca nel cosiddetto decreto Agricoltura varato dal Governo per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura. E per le imprese definite strategiche (ci sono anche provvedimenti che interessano l’ex Ilva di Taranto).
In particolare per il contrasto alla Peste suina africana (Psa) si prevede di rafforzare le azioni di abbattimento dei cinghiali nelle zone più a rischio, con un maggior coinvolgimento dei cacciatori e anche attraverso il potenziamento dell’utilizzo delle Forze armate e l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali, che si rendano disponibili a svolgere attività di contrasto al fenomeno.
Inoltre sono previste misure di contrasto alla diffusione della brucellosi e la nomina di un commissario straordinario contro il fenomeno della diffusione e prolificazione della specie granchio blu.
Sono inoltre previste modifiche ai criteri per l’individuazione delle guardie venatorie volontarie, con l’estensione dei poteri di vigilanza a tutte le associazioni venatorie riconosciute dalla legge 157/92. Una misura che era stata richiesta a seguito dei problemi interpretativi conseguenti ad altri provvedimenti assunti in passato.
Sempre in materia di vigilanza, trasferite al ministero dell’Agricoltura le competenze antibracconaggio dei carabinieri forestali.
Provvedimenti che bisogna capire come saranno operativamente declinati.