Spoleto

VIDEO | Festival di Spoleto, Saverio Verini “Una grande emozione”

Buona la “Prima” per il neo direttore dei musei comunali di Spoleto. Alle ore 11:00 di ieri 24 giugno, alla presenza del Sindaco Andrea Sisti e dell’assessore alla Cultura Danilo Chiodetti, un Saverio Verini molto emozionato presenta ad un pubblico molto numeroso le mostre in programma alla Galleria di Arte Moderna “Giovanni Carandente” a Palazzo Collicola.

“La Sostanza Agitata” e “Intervallo” a cura di Saverio Verini. “Pittura Preziosa”: pittura su pietra, rame e vetro a cura di Michele Prascek the Marignoli di Montecorona Foundation e Simonetta Prosperi Valenti Rondine. Al piano seminterrato la Mostra fotografica ” Rock’ n’ Roll di Gabriele Donati.

Per conoscere tutte le iniziative in programma guarda il video con l’intervista al Direttore Saverio Verini”

“È un patrimonio incredibile di sedi diverse che sono attivate e sono in qualche modo rilette anche dagli artisti contemporanei che sono stati invitati. L’intervento di Paolo Icaro, per esempio, nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo che dialoga a mio avviso in maniera straordinaria, con grande delicatezza e poesia, con il ciclo pittorico e di affreschi presenti all’interno della chiesa. Un artista, tra l’altro, che ritorna a Spoleto dopo più di 50 anni perché partecipò sia al Premio Spoleto nel 1966, ma anche a una mostra voluta da Giovanni Carandente nel 1967, in occasione del Festival dei Due Mondi.

E poi c’è Palazzo Collicola, dove abbiamo al piano terra una mostra con la partecipazione di undici artisti emergenti che in qualche modo si ricollega alla vocazione che Spoleto ha per la per la scultura. Sono tutti artisti che hanno nel proprio linguaggio un approccio installativo plastico, quindi di derivazione scultorea. Credo sia importante che anche un museo, un’istituzione come Palazzo Collicola, possa in qualche modo dar voce anche a espressioni più emergenti. Al piano nobile c’è la mostra personale di Fabio Favelli, artista di una generazione diversa e che ha partecipato a ben due edizioni della Biennale di Venezia, che dialoga con le sale del piano nobile. Con le sue installazioni che sono in qualche modo un semplice richiamo a un’idea di domesticità e di contesto domestico che in qualche modo entra un po’ anche in collisione con gli arredi e le stanze, gli spazi del piano nobile e poi sempre sullo stesso piano, in un’altra stanza c’è la bellissima mostra “Pittura preziosa” della Fondazione Marignoli di Montecorona. Una mostra che fa vedere queste opere fatte e realizzate tra ‘500 e ‘800 su supporti come alabastro, vetro o rame e che fanno veramente risaltare in maniera incredibile i colori, creando anche dei paesaggi a volte dei cieli, grazie alla qualità della pietra. E poi al secondo piano, sempre visibile, la collezione dove ci sono dei testimoni e delle figure importantissime della storia artistica di Spoleto. Si possono ammirare le opere del Gruppo di Spoleto e le opere anche acquisite grazie al Premio Spoleto, c’è appunto “La coda di cetaceo” di Pascali, insomma ce ne sono tantissime e che sono un po’ un fiore all’occhiello del museo.

E poi ci sono anche altre sedi che sono attivate e chiamate in causa: il Museo del tessuto e del costume che ha riaperto da poco e che vedrà in una stanza un allestimento di Adelaide Cioni, artista che lavora e che presenta dei costumi, che lavora con i tessuti quindi in maniera molto coerente rispetto al museo. E poi abbiamo anche alla Casa Romana l’intervento di Alice Paltrinieri, un intervento sonoro, acustico che si ascolta, in qualche modo, che lascia lo spazio della casa romana fruibile nel suo carattere meraviglioso e che però interviene con un suono nello spazio, quindi rendendo questo ambiente immersivo.

Ci saranno anche altre iniziative che saranno successivamente legate ad altre due sedi della rete dei musei: una legata al Museo delle miniere. Una collaborazione con gli Amici delle miniere e con il fotografo Serafino Amato che ha realizzato questo scatto fotografico in cui si vede Benigno Fabbi, 94 anni, ex minatore, lo è stato, se non sbaglio dal 1944 al 1960, minatore a Morgnano, e questi poster che fanno vedere lui Benigno con suo nipote. Quindi diverse generazioni dopo. Mattia che ha sei anni insieme proprio di fronte al Museo delle miniere di Morgnano. E questa immagine sarà trasformata in dei poster, in dei manifesti che verranno affissi in vari luoghi di Spoleto, negli spazi delle affissioni. E poi per concludere il 9 luglio ci sarà a Monteluco al Bosco Sacro di Monteluco una mostra che durerà una giornata e sarà anche un laboratorio didattico di disegno dal vero tenuto da Giulia Mangoni, sempre in collaborazione con il Museo delle Scienze e del Territorio e l’associazione ILA e Intgeomod che gestiscono il Museo”.

Articolo e video di Tommaso Biondi