Continuano i problemi nel centro storico di Gubbio tra urla agghiaccianti, urina e feci delle "serate alcoliche", sui social scoppia la polemica
Le notti di Gubbio in balìa della movida molesta, in ogni singolo giorno della settimana. A farla da protagonista è sempre l’alcol, che spinge le persone – soprattutto giovanissimi (ma non solo) – a comportamenti inaccettabili che hanno ormai portato i residenti all’esasperazione.
A partire dalla notte di festa vissuta in città dopo la vittoria dell’Italia (tra l’11 e il 12 luglio) un cittadino ha riferito – con tanto di foto – di aver trovato Via Cairoli e Via Piccotti “devastate”: oltre ad aver sfasciato i pannelli di rivestimento di un negozio e danneggiato diverse grondaie, i “leoni della notte” hanno lasciato numerose tracce di urina (nella foto un vero e proprio fiumiciattolo in via Piccotti), feci e vomito.
Risale invece al 14 luglio un’agghiacciante grido disperato di “aiuto” (sotto l’audio pubblicato sui social) da parte di una donna, levatosi alle ore 2.20 in via Baldassini, che ha praticamente spaventato e allarmato l’intero cuore della città. La signora – che fortunatamente non stava subendo nessun tipo di molestia né si trovava in pericolo – era semplicemente in preda ai fumi dell’alcol. Ma ovviamente non è la prima volta che i residenti vengono destati dal sonno da schiamazzi e “cori” di ogni tipo, spesso provenienti dai club giovanili.
“La situazione, già pesantissima, sta precipitando; – sottolinea un eugubino – è dall’estate 2020 che si segnala lo stato di assedio cui è sottoposto il centro storico nei fine settimana e non solo, senza che sia cambiato nulla. E chi ironizza sulle lamentele che provengono ormai da tutto il centro (ne ho visti di questi spiritosi), abbia il pudore di vergognarsi e tacere”.
E pensare che, meno di un mese fa, il sindaco Filippo Stirati – giudicando “intollerabile che i vicoli si trasformassero in latrine” – aveva annunciato un ampliamento dei controlli con la Polizia municipale (insieme alle forze dell’ordine), richiamando tutti gli eugubini (e soprattutto le famiglie) ad assumersi le proprie responsabilità per quella “movida” molesta definita “un problema educativo e sociale“.
“Stiamo crescendo una generazione di ignoranti, alcolizzati e strafottenti che non serviranno a nulla e che della loro vita ne faranno ben poco” si legge nei social, dove un’altra eugubina ribadisce che “sono anni, forse più di un decennio, che denuncio simili comportamenti, inizialmente limitati ad una piccola area e poi estesi a macchia d’olio a tutto il centro storico di Gubbio. Rimane comunque il fatto oggettivo che simili comportamenti documentano il fallimento educativo delle famiglie e non solo!”