Spoleto

Vicenda piazza d’Armi, Emili e Cretoni “Maggioranza masochista”

Un vero e proprio autogol quello della maggioranza dopo l’ultima seduta del consiglio comunale, quando si doveva discutere della mozione relativa a piazza d’Armi e la caparra persa (di oltre 800mila euro) per l’acquisto del terreno. Una vicenda vecchia, sulla quale – dopo la sentenza di qualche mese fa – i gruppi Rinnovamento e Spoleto Popolare chiedono di individuare i responsabili. Quello che è accaduto lunedì in consiglio sarebbe passato sotto silenzio se solo la maggioranza non avesse ieri deciso di attaccare pubblicamente l’opposizione. Rea di aver lasciato l’aula e fatto mancare il numero legale. Peccato che il primo ad andarsene (sicuramente per altri impegni) era stato il sindaco Fabrizio Cardarelli e la maggioranza a quel punto non aveva i numeri sufficienti all’approvazione dell’atto. Così, dopo la replica del Movimento 5 stelle, che ha respinto le accuse al mittente, arriva anche la presa di posizione dei capigruppo di Forza Italia, Alessandro Cretoni, e Lista Due Mondi, Giampaolo Emili. Che raccontano alcuni retroscena di quanto verificatosi durante la seduta.

“Non avremmo mai pensato – evidenziano i due esponenti di opposizione – che l’attuale maggioranza nutrisse un particolare piacere masochista nell’evidenziare e rimarcare i propri problemi numerici. Succede così, che si votano da soli l’inversione per la discussione di una loro mozione e al momento della sua discussione, decidendo di non condividerla con nessuno, esercitano il legittimo diritto di chi governa e con l’arroganza dei numeri va avanti contando appunto sulla propria superiorità numerica,  come è giusto che sia per chi vince le elezioni. E’ così che scopriamo che la maggioranza ha evidenti problemi con le somme e le sottrazioni. Difficoltà evidenziate probabilmente dalla assenza del Sindaco che invece quale professore di matematica ha sempre dimostrato di avere dimestichezza con i numeri, ma che, ahimè, nonostante sia il presidente del Festival, ha dimostrato poca dimestichezza con i tempi tecnici commettendo l’errore di uscire dall’aula poco prima della discussione della mozione ritenuta di massima urgenza senza raccomandare ai propri consiglieri di fare bene i conti. E quindi d’imperio decidono di arrogarsi il diritto di votare tale mozione (che se proprio vogliamo dirla tutta non era nemmeno necessaria se non come mero atto politico, in quanto la segnalazione alle autorità competenti andava fatta e si poteva e doveva fare a prescindere dal consiglio comunale) scoprendo però che avevano sbagliato i conti solo al momento del voto”.

“Come si può accusare la minoranza di mancato senso di responsabilità – incalzano Cretoni ed Emili – se non è presente la stessa maggioranza che ha proposto la mozione urgente? E poi, se a tale atto si voleva dare un senso politico (perché, ripetiamo noi, per l’azione di responsabilità non era necessario il consiglio comunale), perchè si vuole discutere quella  mozione senza la presenza in aula del Partito Democratico che era al governo in quel periodo e che ha puntualmente colto l’occasione per non essere presente in aula durante la discussione? Evidentemente, per rimanere in tema aritmetico, per evitare di  fare i conti con le proprie esclusive responsabilità. Come si pùò accusare una minoranza di non avere a cuore il bene della città, quando dichiara di essere a favore di questa azione manifestando anche la volontà di voler condividere tale atto sia nell’ambito dell’assemblea comunale sia con la città tutta proprio per il significato politico e la forza che la stessa maggioranza voleva dare alla mozione quando le forze politiche che dovrebbero dimostrare per prime maggiore responsabilità preferiscono non essere presenti? Ci piace ricordare che Lista Due Mondi e Forza Italia non solo continuano a dimostrare da ormai due anni, che si pongono con grande atteggiamento di responsabilità di fronte ai grandi temi strategici per il territorio a prescindere da ogni colore politico come da ultimo dimostrato anche sul tema sanità, ma stanno tracciando, per chi non si fosse ancora accorto, un nuovo modo di fare politica, fuori dagli schemi partitici, cercando di dare il proprio contributo con proposte fattive pur sempre pronti a segnalare eventuali azioni non condivisibili o lesive dei diritti dei cittadini. Agli amici di maggioranza diamo il consiglio di essere meno popolari o populisti e più rinnovatori, soprattutto nei metodi!”.