“Il bruco è uscito dal proprio bozzolo”, così la scultura posta al centro della rotatoria di via Marconi è stata completata. L’opera , che si configura come un’espressione di creatività a mezza strada tra la scultura, design e l’architettura, si è sviluppata come espressione collettiva alla quale hanno potuto partecipato tanti cittadini che, con il proprio contributo e apponendo il loro nome, si sono trasformati in tanti piccoli mecenati.
I progettisti, gli architetti Giovanni Tonti, Maurizio Tonti e Sara Spitella, già skillati da una prima esperienza di scultura partecipata a Rasiglia, piccola frazione del comune di Foligno, denominata “Il Fuso di Rasiglia” ad onore della tradizione manifatturiera del luogo, hanno voluto riproporre a Spoleto un’installazione che racchiudesse lo stesso concetto di socialità.
La proposta inoltrata dll’Associazione Il Bruco all’Amministrazione Comunale ha riscontrato da subito pareri favorevoli, come quello espresso dall’Architetto Rossella Carola, la quale ha formulato il seguente parere: ” La scultura è un atto creativo ed artistico, pertanto non può essere disciplinato da regole. Il vigente Regolamento sull’arredo urbano non prevede norme in merito. In generale si ritiene interessante l’idea alla base dell’evoluzione realizzativa. Consono anche il richiamo al Bruco attraverso la spoliazione dell’elemento reale mediante la ricerca della sua matrice geometrica. L’uso delle sfere separate permettono di realizzare a step finiti l’opera nel suo complesso.”
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno acquistato le 320 tessere di cui è composta la scultura all’ Ing. Marco Cagnogni per il suo contributo tecnico e a quanti fisicamente si sono adoperati all’assemblaggio: Claudio e Simone Bastianelli, Loris Polpetta, Lorenzo Morichini, Camilla Carciofi, Pier Riccardo Porceddu, Ilaria Bellini ed il Presidente dell’Associazione il Bruco Leonello Spitella, che , contattato dalla redazione di Tuttoggi.info afferma “ Tutti hanno reso possibile il materializzarsi di un piccolo omaggio alla città, nella speranza che esso possa rappresentare, pur nei limiti delle proprie capacità, un contributo di crescita”.