(Martino Villosio) Per addentare la notte spoletina, la fantasia eccitata da racconti di leggendaria bizzarria, una bella passeggiata per via del Corso, salendo verso piazza del Mercato per poi scendere in piazza Duomo. Per assaggiare Spoleto by night, tastare il polso del rapporto tra la città e il Festival dei Due Mondi. Negli anni del massimo splendore era di notte, a margine di spettacoli e performance, che la corte rutilante di Menotti si riversava nel centro storico per avvinghiarsi alla città e trascinarla con sé in una miracolosa simbiosi. Anche ieri sera la città viveva e respirava ancora aria di Festival, anche se a ritmi meno febbrili di un tempo. Al tavolo di un ristorante, in piazza della Libertà, cinque amici hanno appena finito di cenare. Sono tutti spoletini, tutti cresciuti a pane e Festival. “Quest'anno mi sembra di vedere un clima e un programma migliori rispetto agli ultimi anni. Ci sono artisti di grande fama”, spiega Graziano. Anche lui, come gli altri, rimpiange un periodo “altro”, in cui “ci si dava appuntamento la sera apposta per girare lungo il corso, la città rispondeva in modo un po' più costruttivo”. “Anche gli artisti oggi partecipano un po' meno”, puntualizza Fulvio. Donatella però… – continua (foto e la 1a parte del video) – clicca qui
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