Martedì 3 luglio è iniziato il viaggio ecumenico dei vescovi umbri in Romania, che si concluderà il prossimo 6 luglio. Alle ore 13.30 la delegazione della Conferenza episcopale umbra (Ceu) è arrivata all’aeroporto di Bucarest dove ad attenderla (non era previsto nel programma ufficiale) c’era l’arcivescovo cattolico della capitale romena, mons. Ioan Robu, che le ha dato il benvenuto nella terra di Romania. Per mons. Robu si è trattato di salutare “vecchi amici”, quali gli arcivescovi Vincenzo Paglia, Renato Boccardo e Gi useppe Chiaretti e di conoscere per la prima volta gli arcivescovi Gualtiero Bassetti e Domenico Sorrentino e i vescovi Domenico Cancian, Mario Ceccobelli e Benedetto Tuzia. Mons. Robu ha poi concelebrato l’Eucaristia insieme ai presuli umbri nella chiesa di San Giuseppe, detta degli italiani. Al termine della celebrazione l’arcivescovo romeno ha augurato a mons. Vincenzo Paglia un proficuo servizio alla Chiesa universale nel suo nuovo ruolo di presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Stesso augurio è stato rivolto a mons. Paglia dal Presidente della Repubblica di Romania, Traian Basescu, che ha desiderato ricevere ufficialmente, nella sua residenza, i vescovi umbri nel primo giorno del loro viaggio ecumenico. L’incontro è stato molto cordiale, nel corso del quale sono stati affrontati temi di grande attualità come la crisi economica, l’Unione Europea e il ruolo delle Chiese cattolica ed ortodossa nel contribuire ad affrontare la difficile situazione internazionale.
Mons. Paglia, che ha salutato a nome di tutta la Ceu il Presidente Basescu, ha ricordato come «la comunità romena sia la più numerosa in Umbria con circa 25 mila presenze. Noi vescovi siamo venuti a rinsaldare la fraternità tra due popoli molto vicini. Questa fraternità ci permette l’accoglienza reciproca e, al tempo stesso, di rimproverare le intemperanze degli uni e degli altri». Una fraternità che in ambito religioso si è concretizzata nella concessione di due chiese (San Fiorenzo a Perugia e Sant’Alò a Terni) per permettere ai fedeli ortodossi romeni di praticare la loro fede.
Il Presidente Basescu ha espresso il suo compiacimento per l’attenzione che la Chiesa cattolica italiana ha per le comunità romene presenti in Italia: «poter usufruire delle “vostre” chiese permette ai miei connazionali di rimanere uniti in un Paese straniero».