di Comitato Spontaneo Cittadini Residenti a S. Paolo di Foligno
Per legge, ad ogni chiusura di passaggio a livello (PL), le Ferrovie dello Stato devono finanziare un’opera sostitutiva che consenta di mantenere i collegamenti preesistenti. Nel caso di via Serena questo è possibile con la realizzazione di un sottopasso adeguato che consenta il traffico veicolare nei due sensi ed un passaggio ciclo-pedonale protetto.
Di solito le Amministrazioni comunali tutelano gli interessi dei cittadini e garantiscono l’applicazione di tale principio nell’interesse generale. La nostra è tra quelle che insistono a disattendere sistematicamente tale impegno.
L’area urbana, compresa tra S. Paolo e l’attuale PL, attraversata da via Serena, è caratterizzata da una recente urbanizzazione ad alta concentrazione abitativa che necessita di mantenere e non certo diminuire i collegamenti con i quartieri limitrofi.
La chiusura del PL senza la realizzazione del sottopasso comporta per i cittadini la possibilità di utilizzare unicamente la nuova viabilità in viale Ancona/via Campagnola per collegarsi a Sportella Marini, ai suoi servizi e quindi alla città.
Ciò genera un significativo aumento di percorso, un maggiore consumo di carburante, più inquinamento e più rischio visto che la carreggiata non è particolarmente larga né dotata di una pista ciclabile come in altre analoghe strade realizzate di recente nel nostro territorio.
Il sottopasso in via Serena consente il mantenimento di un importante collegamento alternativo con Sportella Marini e la città, inoltre garantisce un percorso più breve che equivale ad un risparmio di carburante ed un conseguentemente minore inquinamento. Ridotto sarà anche il “rischio incidenti” grazie ad un traffico più contenuto e meno congestionato in via Campagnola.
E’ importante cogliere ora l’occasione della chiusura del PL per realizzare il sottopasso perché solo ora può essere finanziato dalle Ferrovie.
Se l’Amministrazione comunale dovesse decidere di non realizzare il sottopasso farebbe una scelta che danneggerebbe in modo evidente il futuro di un’area molto importante del territorio e la qualità della vita dei tanti residenti, attuali e futuri.
Qualsiasi altra opera alternativa al sottopasso, come un semplice passaggio ciclo-pedonale ad esempio, non sarebbe “sostitutiva” ma semplicemente “riduttiva” rispetto alla attuale viabilità, quindi non accettabile.
L’annunciata chiusura del PL di via Serena e di Capannaccio senza la realizzazione di opere sostitutive impongono una domanda al Sindaco:
Come verranno impiegati i finanziamenti delle Ferrovie dello Stato destinate a tali opere?
Chiediamo una risposta chiara su questo punto fondamentale.
L’unica motivazione addotta dall’Amministrazione comunale per tentare di giustificare la non realizzazione del sottopasso di via Serena sarebbe il ritrovamento di alcuni reperti archeologici adiacenti l’area del PL. Si tratta al momento di ipotesi da verificare che, invece di aver suscitato approfondimenti e ricerca di concrete soluzioni, sono state pretesto per una frettolosa retromarcia.
In ogni caso la presenza di qualsiasi reperto archeologico non può ostacolare la realizzazione di un’opera di interesse primario per l’intera collettività.
La previsione di un “sottopasso carrabile” in via Serena non compare in nessun “piano triennale delle opere pubbliche” redatto dal Comune di Foligno già prima dei “presunti rinvenimenti archeologici”.
Perché altri PL da eliminare a Foligno quali via Mameli, Ponte Centesimo, S.Vittore, sono inseriti tra le “opere sostitutive” da realizzare e via Serena, nonostante la recente lottizzazione a S. Paolo, è rimasta fuori?
E’ stata fatta a tempo record una “stradina” incatramata che dal PL attuale di via Serena costeggia la rete ferroviaria (lato Sportella Marini) sino a viale Ancona.
Ci sfugge il senso di questa realizzazione che appare del tutto inutile.
Se comunque nelle intenzioni di qualche amministratore questa “stradina” dovesse essere considerata una sorta di “opera sostitutiva” sin da ora diciamo che ciò sarebbe inaccettabile e che il costo di tale “operetta” dovrà essere imputato a chi l’ha autorizzata senza l’impegno dei fondi previsti dalle Ferrovie per il sottopasso.
C’è una legge dello Stato, la n. 241 del 1990 che prevede la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni ed il libero accesso agli atti amministrativi.
Abbiamo richiesto copia della convenzione tra Comune, Ferrovie e Regione per il progetto di chiusura dei PL che interessano il nostro territorio e copia della lettera con cui la Soprintendenza ha fatto delle comunicazioni all’Amministrazione comunale circa i ritrovamenti di reperti archeologici nei pressi del PL di via Serena. Sono abbondantemente passati i termini di legge e non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro: ancora una volta dobbiamo constatare il mancato rispetto di principi fondamentali quali la trasparenza degli atti nelle Pubbliche Amministrazioni.
Vogliamo ricordare a tutti i cittadini di Foligno che questo non è un problema che riguarda solo chi abita in questa porzione di territorio. Ogni volta che viene negato un diritto ad un gruppo o ad un singolo cittadino, viene arrecato un danno a tutta la comunità e si creano le premesse per nuovi soprusi.
La partecipazione a questa vicenda è stata gestita in modo surrettizio da questa Amministrazione che non ha dato sinora informazioni adeguate né motivato in modo chiaro le sue decisioni rispetto alle nostre richieste assolutamente legittime e coerenti con le leggi vigenti e che tengono conto dell’interesse generale e di uno sviluppo armonico del nostro territorio.
Ci auguriamo che il Consiglio comunale, nel suo insieme, recuperi il suo ruolo politico e prenda una posizione netta in merito a questa assurda vicenda.
2000 cittadini hanno firmato ed attendono ora risposte chiare e concrete!
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