Cronaca

Via Palermo, il progetto contro il degrado dell’ex mattattoio

Due edifici, uno destinato ad attività commerciali e l’altro con appartamenti e uffici. Approvato giovedì mattina in III Commissione consiliare Urbanistica il futuro dell’ex mattatoio di via Sicilia a Perugia. Ciascun edificio sarà dotato di parcheggi sia pubblici che privati, sia esterni che in autorimessa, con accesso da Via Fosso dell’Infernaccio e da Via Palermo.

Il progetto del 2010

La pratica dell’ex mattatoio risale al 2010 che prevedeva la demolizione dell’edificio di Via Palermo per la realizzazione di un nuovo complesso commerciale, residenziale e direzionale, sul quale si erano già pronunciati sia il consiglio comunale che la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria. Quest’ultima, nel febbraio 2014, aveva evidenziato l’assenza di un interesse culturale e di tutela paesaggistica sull’edificio. Così, il consiglio comunale, nel marzo 2015 aveva accettato la relativa proposta di demolizione e ricostruzione, ritenendo pregevole il progetto presentato.

Le modifiche nel 2017

Tuttavia, tra aprile e giugno di quest’anno la stessa società proprietaria ha presentato una nuova soluzione progettuale che prevede, oltre alla riduzione delle superfici utili coperte e dei volumi urbanistici già approvati, scelte architettoniche diverse da quelle precedentemente proposte, che si ritiene si inseriscano meglio nel contesto urbano dell’area e sulle quali anche la Commissione Comunale per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio si è già pronunciata favorevolmente. L’assessore all’Urbanistica Emanuele Prisco ha tenuto a sottolineare come sostanzialmente non vi siano particolari cambiamenti rispetto al vecchio progetto, ma si tratti soprattutto di una significativa riduzione di volumetrie (20mila mc rispetto agli iniziali 28mila) e un coerente riuso degli spazi. “E’ auspicabile che il recupero di quest’area avvenga quanto prima -ha detto Prisco- E’ un’opportunità per la città di togliere al degrado un altro luogo che, nel tempo, è stato abbandonato, diventando anche oggetto di occupazione abusiva“.