Città di Castello

Via libera del Consiglio a ‘Sogeco’, gestirà i rifiuti dell’Alta Umbria fino al 2035

Anticipata dal dibattito in commissione Programmazione, la costituzione della nuova società ‘Sogeco’, che gestirà il servizio pubblico locale della gestione dei rifiuti del sub Ambito 1 (Altotevere e Alto Chiascio) dell’Umbria, dopo l’aggiudicazione della gara all’offerta presentata da Sogepu ed Ecocave, è stata approvata a maggioranza allargata dal Consiglio comunale di Città di Castello nella seduta di ieri (lunedì 13 maggio). Alcune minoranze non hanno partecipato al voto.

Si chiamerà dunque Sogeco, dall’unione delle sigle delle due aziende, la Srl che gestirà i rifiuti urbani per i prossimi 15 anni, fino al 2035. Via libera a questa rete temporanea, che ha presentato ad Auri la migliore offerta tecnica economica per 270.609.000 euro, con un ribasso dell’11,35%, non applicato ai 775 mila euro degli oneri di sicurezza. Le quote della società sono ripartite per il 51% a Ecocave e per il 49% a Sogepu. Costi e ricavi saranno però distribuiti secondo le percentuali dei servizi svolti: 62% Sogepu – per la gestione di tutti i Comuni dell’Alto Tevere, l’impiantistica del polo di Belladanza e Gualdo Tadino – e 38% Ecocave che si occuperà di Umbertide, Gubbio, Lisciano Niccone e i Comuni della Fascia appenninica.

Nella commissione Programmazione, Sogeco ha suscitato un ampio dibattito. Per l’Assessorato all’Ambiente “il via libera del Consiglio è un atto di coinvolgimento conseguente all’aggiudicazione della gara, a cui stiamo lavorando dal 2014 per mantenere pubblica la gestione con maggiori garanzie sulla qualità e sostenibilità finanziaria per il cittadino. Tempi tecnici ed opportunità giuridiche ci suggeriscono di approvare la costituzione della società che ha presentato l’offerta, poi ritenuta migliore, per avviare il processo che porterà nel 2020 alla nuova gestione. Questo livello non tocca le tariffe che sono stabilite in sede Auri”.

Ennio Spazzoli, direttore di Sogepu, ha riassunto in commissione le tappe di una gara che, dal 2014, ha vissuto fasi diverse: “La srl Sogeco è il risultato di un accordo tra i due soggetti intervenuto quando Gesenu, su nostra iniziativa, e Sea di Arezzo, per propria, sono uscite dalla rete temporanea d’impresa e si è trovato un nuovo accordo. La ripartizione delle quote, dei servizi e dei ricavi presentata è stato il punto di caduta per non rinunciare alla rete temporanea e quindi alla gara”.

Spazzoli ha anche precisato che tutta l’occupazione sarà mantenuta mentre il presidente Cristian Goracci ha aggiunto che “Sogepu manterrà i suoi asset, perché il patrimonio non transiterà nel nuovo soggetto”. Gigliola Del Gaia, dirigente del Settore Finanziario, ha sottolineato che “Sogeco è una società di scopo, nata per gestire il servizio dei rifiuti sulla base di un capitolato dettagliatissimo. La sua missione è dare seguito a quanto prevede l’offerta economica e tecnica risultata vincitrice della gara. Ha avuto il parere positivo dei revisori”.

Le minoranze, evidenziando come l’aggiudicazione del servizio a Sogepu sia da valutare molto positivamente, hanno sottolineato come “la ripartizione delle quote appaia singolare alla luce della consistenza economica delle due aziende e della ripartizione dei servizi”. In particolare le opposizioni hanno sollevato dubbi sulla reale valorizzazione di Sogepu nell’ambito di questa gestione e sulla forma societaria. Il coinvolgimento del Consiglio è stato definito “a posteriori delle scelte, non ha mai riguardato la sostanza dell’offerta e i criteri di scelta dei partners, con un eccessivo riserbo mantenuto sulla gara nonostante alcune notizie fossero dominio pubblico”; le opposizioni hanno anche parlato di “cambiale in bianco firmata dal consiglio”, sollevando rilievi circa “il peso effettivo ed il controllo delle decisioni assunte dalla Sogeco”, che avrà come amministratore unico Antonio Granieri, presidente di Ecocave.