Sa.Cip.
E' partita a primavera la campagna “Via la plastica dalle mense scolastiche del Comune di Perugia” il cui titolo da solo basta a spiegarne le finalità. Il laboratorio IdeAzioni Civiche, gruppo “Cibo, salute, economia” basandosi sull’art. 18 dello Statuto sta promuovento un'istanza per sollecitare il Municipio ad eliminare stoviglie e posate di plastica “usa e getta” da 45 delle 64 mense scolastiche di propria competenza.
Tra le varie azioni, incontri con le istituzioni, discussioni, l'ultima è quella messa in campo ieri mattina, 5 ottobre, in Piazza Italia e lungo Corso Vannucci: una rappresentazione in cui esponenti di IdeAzioni Civiche accompagnati da un gruppo di bambini “vestiti di plastica” hanno danzato e simbolicamente gettato i “vestiti” nei contenitori per la differenziata.
IdeAzioni in realtà sta esortando, anche con un documento (leggi il dossier), l'Amministrazione comunale a fornire risposte alle domande proposte nel corso della promozione della campagna.
A tale proposito giunge la comunicazione da parte del Comune, circa i risultai delle anali fatte realizzare ad Usl e Arpa sulle stoviglie in plastica utilizzate nelle mense delle scuole perugine, con i seguenti risultati:
“Le analisi dei laboratori della Usl e dell'Arpa danno ragione al Comune e tranquillizzano le famiglie: i piatti in plastica usati nelle mense scolastiche non sono assolutamente tossici e rispettano la normativa in materia. I risultati ci sono arrivati ieri e mostrano ancora una volta la regolarità e la salubrità dei materiali utilizzati. Direi quindi che è il caso di evitare inutili allarmismi sulla questione.” A sostenerlo è l'assessore ai Servizi per l'Infanzia e l'adolescenza, Monia Ferranti, che rende noti i controlli effettuati sui campionamenti in seguito agli incontri con alcune famiglie che si sono svolti nelle settimane scorse. “Il monitoraggio è continuo per garantire la massima sicurezza ai bambini” afferma l'assessore.
“Bisogna chiarire che la normativa europea in materia stabilisce in maniera precisa e rigorosa quali caratteristiche devono avere le stoviglie in plastica per la ristorazione, e che queste non sono ne vietate, ne sconsigliate; non solo: non c'è alcuno studio scientifico che sostiene che vi possano essere dei rischi connessi al loro impiego.
Nonostante questo, e in virtù di un principio di cautela, abbiamo deciso di inviare dei campioni delle stoviglie utilizzate nelle mense scolastiche ai laboratori della Usl che poi li ha girati all'Arpa i cui risultati, come detto, sono stati negativi.
Si è trattata di unulteriore verifica che Palazzo dei Priori ha deciso di richiedere agli organismi competenti per fugare qualsiasi dubbio sulla “bontà” dei materiali utilizzati. In ballo c'è la salute dei bambini e siamo i primi a dire che occorre la massima attenzione; proprio per questo abbiamo deciso di effettuare delle verifiche.
Il monitoraggio sulle stoviglie finora utilizzate nelle mense scolastiche non si esaurirà in un'analisi relativa esclusivamente alla salute degli studenti, infatti” anticipa l'assessore “al Comune interessano anche i risvolti ambientali e l'aspetto dell'educazione connessa all'alimentazione, per questo, in un'ottica di miglioramento continuo del servizio, stiamo ragionando sulle sue possibili evoluzioni. Bisogna però tenere conto del momento che stiamo affrontando e che un investimento sulle stoviglie di ceramica implica poi l'acquisto di lavastoviglie e l'assunzione di personale, con conseguente aumento del costo annuo di circa 180mila euro.
Finora c'è stata molta partecipazione tra l'Amministrazione e il movimento dei genitori, credo che sia auspicabile proseguire su questo percorso per avere un quadro chiaro e ragionare su eventuali soluzioni alternative”.