Dopo l’ufficiale rinuncia di Ikea ad insediarsi a Perugia, il candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Giubilei, parla di “uno scampato pericolo per l’ambiente, per il consumo di suolo che avrebbe comportato un insediamento come quello previsto, per l’ulteriore appesantimento del traffico su Ponte San Giovanni“. E di fronte alla volontà di Eurocommercial e dell’amministrazione comunale di andare comunque avanti nel progetto di ampliamento dell’area commerciale, prospettando comunque mille posti di lavoro a regime grazie all’arrivo di importanti marchi (tra cui Primark), avanza la proposta alternativa di creare a Collestrada un polo sportivo.
Ikea scrive a Eurocommercial: Perugia non ci interessa più
L’idea del Comune e di Eurocommercial resta quella di realizzare in quel punto un’ampia area commerciale destinata a marchi di abbigliamento che richiedono dimensioni tali da poter essere ospitati solo in grandi centri commerciali e ad aziende che lavorano nel settore del mobile e dell’arredamento, che ugualmente hanno bisogno di grandi spazi espositivi.
Ma “in attesa che Palazzo dei Priori si decida a svelare l’arcano”, Giubilei ribadisce le proprie perplessità sul futuro del progetto. E avanza una sua proposta: “A mio avviso andrebbe realizzato un grande insediamento dedicato allo sport dilettantistico e non, ad esempio campi da calcetto, da volley e beach volley, da tennis, una o più grandi palestre, aree per l’arrampicata, skatepark, e perché no anche a una piscina olimpionica che a Perugia manca del tutto, così come una nuova pista di atletica“.
Insomma una grande area sportiva al servizio dei giovani, meno giovani e delle tante associazioni sportive. “Questo progetto – conclude Giubilei – sarebbe anche un perfetto esempio d’inclusione urbanistica in un contesto già vocato alla pratica sportiva all’aria aperta come il percorso verde lungo in fiume Tevere, un tracciato che anni fa venne classificato da una rivista specializzata nella corsa tra i dieci percorsi del mondo più belli per correre e che oggi versa in uno stato di miserevole abbandono“.