Nonostante l’ammonimento del questore, emesso a dicembre, ha continuato a perseguitare la ex moglie: e così un 46enne, titolare di un bar di Assisi, è stato ora colpito da un divieto di avvicinamento, in virtù del quale non potrà più avvicinarsi alla moglie, né contattarla in alcun modo, con nessun mezzo di comunicazione neppure telefonico, né direttamente né per interposta persona. Secondo le indagini della polizia di Stato di Assisi agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, l’uomo non è stato in grado di controllare la sua morbosa gelosia che lo ha spinto, incapace di metabolizzare la fine del suo matrimonio, a rendersi responsabile di una serie di gravi vessazioni fisiche e psicologiche nei confronti dell’ex moglie dalla quale ha avuto tre figli.
Grazie all’aiuto degli agenti, intervenuti in più occasioni, la donna sopraffatta dalle vessazioni reiterate dell’ex marito, a gennaio scorso aveva deciso di sporgere formale denuncia. Dalle informazioni acquisite dai poliziotti è emersa una storia di soprusi e violenza domestica, sofferenza fisiche e morali che hanno avvilito, nel corso degli anni, la personalità della ex moglie. L’uomo aveva di fatto preso il controllo della vita della donna, monitorandola persino dalle telecamere del circuito di videosorveglianza interna del bar di famiglia dove l’ex moglie lavorava.
Con le sue minacce l’aveva costretta a isolarsi dagli amici e dai familiari più stretti. La tempestava con continui messaggi e telefonate, la offendeva ripetutamente financo sputandole addosso e mettendole in più occasioni le mani addosso. Lunga e intensa è stata l’attività intrapresa degli agenti del Commissariato, coordinata da due poliziotte che, con passione e tenacia, hanno saputo raccogliere, con la loro costante presenza e sensibilità, un quadro probatorio importante, sfociato nel divieto di avvicinamento.