In un’affollata Sala Consiliare, con la presenza di tanti cittadini e con il gradito arrivo, durante la cerimonia, del nuovo vescovo Luciano Paolucci Bedini, ha avuto luogo oggi pomeriggio (19 dicembre) la ‘Consegna del Conferimento della Cittadinanza onoraria al Vescovo emerito S.E. Mons. Mario Ceccobelli’, introdotta dal saluto del presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Biancarelli, che ha sottolineato l’importanza dell’evento, deliberato dall’assemblea cittadina il 28 novembre scorso:
Oggi è una seduta speciale che sancisce il rapporto della città con il Vescovo Emerito Mario Ceccobelli, che in questi anni non ci ha fatto mai mancare la sua vicinanza, ci ha accompagnato e seguito anche in momenti difficili per le istituzioni e la vita della città
Questo il testo della motivazione:
In segno di riconoscenza per l’ufficio pastorale svolto, per l’esempio di vita ispirata ai valori dell’amore e dell’aiuto al prossimo, per il contributo alla convivenza sociale ed al progresso spirituale e culturale della comunità eugubina e diocesana, per l’opera e l’attività espletate in sinergia con il Comune di Gubbio, per aver favorito, nella naturale distinzione dei ruoli tra le istituzioni, il bene comune
Ceccobelli, 59° successore del vescovo Sant’Ubaldo nella diocesi che comprende, oltre Gubbio, i Comuni di Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, parte del Comune di Umbertide e Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino, ha ringraziato tutti, ricordando che proprio nella data di oggi, 13 anni fa, riceveva l’incarico di nuovo vescovo di Gubbio: “E’ una coincidenza forse non voluta ma ugualmente straordinaria. Sono lieto e orgoglioso di appartenere a questa antica e gloriosa città, alla quale voglio lasciare insieme al mio affetto, qualche riflessione su temi che mi stanno a cuore. L’augurio è che possa ritrovare le ragioni di una nuova unità, e che i valori che stanno alla base siano di crescita e non di divisione”.
“Gubbio deve essere un esempio di città aperta e solidale – ha proseguito Ceccobelli – avendo due fari guida come Ubaldo, patrono della città, e Francesco, che qui è venuto muovendo da Assisi, e qui ha trovato la piena vocazione. Gubbio è anche la città della ‘Custodia del Creato’ e della Riconciliazione. Con queste premesse la Diocesi piccola ma dalla voce robusta, può ancora avere lunga vita“.