Città di Castello

Vescovo Domenico Cancian compie 75 anni, mandato pastorale giunto al termine

Oggi (6 aprile 2022) ricorre il 75° compleanno del vescovo di Città di Castello monsignor Domenico Cancian, età limite per guidare una Diocesi.

Questa giornata segna dunque ufficialmente anche la fine del mandato pastorale del presule dopo quasi 15 anni alla guida della Chiesa tifernate (subentrò a Pellegrino Tomaso Ronchi il 23 settembre 2017). In attesa di novità dal Vaticano sul futuro della Diocesi, che potrebbe accorparsi a quella di Gubbio, Cancian reggerà ancora l’episcopato “ad interim” fino al nome del successore.

Il Ministero pastorale in pillole

Particolarmente sensibile alle questioni sociali, nel giugno 2008, insieme al vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Gualtiero Bassetti, sottoscrive un documento a sostegno delle richieste dei lavoratori dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro, che occupa 450 persone, dove si reca personalmente in visita in un momento di difficoltà legata al passaggio di proprietà. L’11 settembre 2008 indirizza alla diocesi il primo documento pastorale dal titolo “Rimanete nel mio amore. Linee pastorali per la Chiesa tifernate“. Nella stessa occasione mette in atto una ristrutturazione degli uffici della curia vescovile e provvede a una prima ridistribuzione del clero diocesano all’interno del tessuto parrocchiale.


“15 anni di affetto” Vescovo Cancian ringrazia fedeli | Su futuro Diocesi “Decide il Papa”


Il 15 settembre 2009 consegna il secondo documento pastorale, “Come io ho amato voi“, nel quale propone il modello delle unità pastorali e delle comunità presbiterali. Nel giugno 2011, presenta alla diocesi una radicale ristrutturazione con cui raggruppa le 60 parrocchie in 11 unità pastorali, a loro volta comprese in 3 zone pastorali. Il 13 novembre 2011 consegna il terzo documento programmatico, avente come titolo Gesù maestro di misericordia. Il 13 luglio 2014 è tra i conconsacranti principali di mons. Nazzareno Marconi, vescovo eletto di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia.

Durante la pandemia, nel 2020, si reca da solo nel cimitero monumentale di Città di Castello per benedire tutti i defunti causati dal Covid-19. Il giorno dopo, il 28 marzo 2020, insieme al sindaco Luciano Bacchetta si rivolge alla Madonna delle Grazie, patrona cittadina, per chiedere la fine della stessa pandemia. Non accadeva da oltre un secolo, dall’ultima guerra mondiale, che queste due cariche istituzionali entrassero insieme nel sacro edificio del rione San Giacomo rivolgendosi alla Madonna.

Le recenti parole del vescovo su fedeli e futuro Diocesi

Molto benvoluto dai tifernati anche il vescovo Domenico Cancian non ha mai nascosto il grande legame con i suoi fedeli parlando addirittura di “15 anni di affetto ricevuto”. Queste sono le sue ultime parole ufficiali, di qualche giorno fa, anche sulla questione del prossimo ma ancora ignoto destino della Diocesi: “Sono e siamo in attesa di quanto il Santo Padre deciderà per la nomina del successore. Abbiamo già avuto modo di parlare in varie situazioni sul futuro della Diocesi. Da parte mia ho cercato di far pervenire agli Organi competenti le osservazioni emerse da presbiterio e laici.

A questo punto invito tutti a pregare perché il Signore doni alla Chiesa tifernate il buon pastore‘, che la continui a guidare nel presente e nel futuro. Dato che per noi cristiani questo non è semplicemente un momento amministrativo, mettiamoci in atteggiamento di umiltà, obbedienza e fede nell’accogliere colui che sarà inviato come guida apostolica della nostra Chiesa. Io vi ringrazio fin da subito del grande affetto, vicinanza e obbedienza che mi avete testimoniato in questi quasi 15 anni. Vi chiedo di fare altrettanto, e più, con chi mi succederà…”

Il saluto del sindaco

Con piacere, affetto e profonda stima, nella certezza di interpretare i sentimenti di tutta la comunità e a nome dell’Amministrazione comunale, gli formuliamo i migliori auguri di buon compleanno a mons. Domenico Cancian – ha dichiarato oggi il sindaco Luca Secondinel ringraziarlo per il suo servizio generoso e instancabile di Padre e Pastore sempre presente accanto a tutti, in particolare nei momenti di difficoltà. Oggi più che mai questo giorno è un simbolo per tutti e per chi ha potuto toccare con mano la sua straordinaria levatura umana, culturale e poi la generosità, altruismo e senso di innata bontà nei confronti della propria comunità.

“Monsignor Cancian, assieme a tutti i suoi più stretti collaboratori, al clero, a coloro che a vari livelli operano ogni giorno con grande senso di abnegazione e altruismo, nelle parrocchie e strutture diocesane, ha rappresentato un punto di riferimento quotidiano per il nostro agire ha aggiunto Secondi – Dal 2007 ad oggi ha scandito la storia della nostra comunità locale diventandone protagonista, parte integrante e fondamentale soprattutto nei momenti più difficili come la pandemia del Covid ed ora dalla emergenza della guerra. Nel rispetto delle decisioni personali in merito al proprio futuro, continueremo con orgoglio a considerarLa ‘uno di noi’, anche per le giornate che verranno, con immensa riconoscenza”.