Il vescovo di Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini a dialogo con i fedeli per guardare insieme al futuro della Chiesa tifernate.
Il presule ha già iniziato nei giorni scorsi una serie di assemblee con sacerdoti, diaconi e cittadini nelle varie unità pastorali del territorio diocesano. Nella prima settimana ha incontrato le comunità di San Giustino, Lama, Selci e Citerna e gli incontri continueranno nei prossimi mesi.
Si tratta di serate dedicate in particolare al dialogo con i parrocchiani per ascoltare i bisogni e necessità di ciascuna realtà pastorale e ragionare sulle prospettive di riorganizzazione delle stesse comunità parrocchiali sul territorio. Non si tratta di una visita pastorale, nel senso “canonico” del termine, ma di occasioni in stile sinodale per coinvolgere ciascuno nelle riflessioni che lo stesso Consiglio presbiterale tifernate ha ritenuto importanti da fare proprio con i fedeli.
L’iniziativa, a circa 15 mesi dall’inizio del ministero episcopale di mons. Paolucci Bedini nella diocesi tifernate, è stata illustrata stamattina (28 settembre) proprio dal Vescovo e da don Francesco Mariucci, componente del Consiglio presbiterale diocesano e del Collegio dei consultori, oltre che responsabile dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
“Nelle comunità parrocchiali e unità pastorali della diocesi di Città di Castello – ha spiegato il vescovo Paolucci Bedini fin dai primi incontri dei giorni scorsi – c’è bisogno che tutti si sentano corresponsabili della vita della Chiesa ed è necessario ritrovare lo spirito missionario e di nuova evangelizzazione che caratterizzava l’esperienza dei primi apostoli e primi seguaci del cristianesimo”. Ogni incontro verrà introdotto dai parroci o sacerdoti moderatori delle stesse unità pastorali, che presentano al vescovo Luciano le loro comunità.
“Lo stile che ci siamo voluti dare – spiega ancora il Vescovo – è quello legato al Cammino sinodale che ormai da 2 anni stiamo percorrendo come Chiesa italiana e diocesana, alla luce della Parola di Dio e in un clima di preghiera, per cui all’inizio c’è sempre una invocazione allo Spirito Santo. Tutti i fedeli si confrontano in un dialogo franco, fraterno e sincero sulle questioni che riguardano la vita della Chiesa. Insieme si dialoga anche, a partire da sensibilità, storie e considerazioni che vengono dalle persone che vivono sul territorio”.
Terminata entro le festività natalizie la serie degli incontri, nel 2024 il vescovo Paolucci Bedini intende tirare le fila di questo percorso, “per valutare un progetto di riorganizzazione della presenza di sacerdoti e parrocchie nella comunità diocesana. Non si parla di tagli, accorpamenti o chiusure ma – al contrario – di un rilancio della presenza della Chiesa sul territorio, con modalità, linguaggi e organizzazione più adeguate ai tempi di oggi“.
La Diocesi di Città di Castello registra la presenza di 63 parrocchie, molte delle quali ormai molto piccole e addirittura quasi disabitate, che però già vivono in parte integrate con le altre vicine sotto la guida di un solo sacerdote. “Se guardiamo queste cosiddette unità pastorali – ha precisato il vescovo – parliamo su per giù di una trentina di realtà o poco poco più”. I preti della diocesi tifernate sono invece 38 e di questi un terzo sono già sopra ai 70 anni: “E’ chiaro che guardando questa realtà, se parliamo su per giù di 60-63.000 abitanti nella diocesi, oggi con le percentuali della frequenza parliamo di numeri molto più bassi e quindi anche una riorganizzazione delle comunità favorirà una partecipazione maggiore e io credo anche una vivacità maggiore o no della vita cristiana sul territorio“.