Terminato lo sciopero dello straordinario, dal 22 al 31 agosto, domani – martedì 1 settembre – si terrà l’incontro tra i vigili urbani, il sindaco Nando Mismetti e l’assessore Relazioni con la Polizia Municipale, Silvia Stancati.
Purtroppo – si legge in una nota sindacale – non ci sono segnali incoraggianti, viste alcune dichiarazioni del primo cittadino – sottolineano – secondo il quale non è possibile un accordo separato senza Cgil e Cisl poichè i vigili che scioperano – stando sempre a quanto riportato – non sono la totalità e che ai vigili, il disagio oggettivo per il lavoro che svolgono, è sempre stato riconosciuto.
Dichiarazioni – prosegue il comunicato stampa – che si scontrano con la realtà di quanto invece accaduto, e che fanno erroneamente credere all’opinione pubblica, ancora una volta, che ai vigili interessano solo gli aspetti economici.
La delibera contestata, alla base delle motivazioni dello sciopero “oltre a non chiarire il complesso delle risorse investite nella polizia locale, non presenta alcun progetto di miglioramento dei servizi, né individuale modalità di ripartizione delle risorse tra i vigili, ossia – si fa notare – in assenza di criteri, quei pochi che non hanno scioperato potrebbero essere premiati, percependo ben più di chi ha scioperato, senza alcuna motivazione oggettiva.
L’incontro di domani – secondo i sindacalisti – ha inspiegabilmente e nuovamente all’ordine del giorno solo questa delibera, nonostante si sia arrivati a settembre con tutte le problematiche pressoché irrisolte.
Non scioperano tutti? Ha costantemente aderito alla vertenza oltre l’80% dei lavoratori. Non è possibile fare accordi separati senza che firmino tutte le sigle sindacali? Davvero Cgil e Cisl sarebbero contrarie ad un accordo? E poi, nel 2010 l’amministrazione guidata dallo stesso sindaco firmò un accordo separato, senza la Uilfpl, il Csa ed il Supol -tornano ad insistere – contro la volontà della stragrande maggioranza dei lavoratori di tutto il Comune di Foligno, che avevano dato un diverso mandato al sindacato in ben due assemblee sindacali largamente partecipate.
Quindi al tempo il sindaco ammise un accordo separato, addirittura contro il volere della stragrande maggioranza dei lavoratori.
Questa volta che deve farlo a favore di oltre l’80% dei lavoratori non si può fare. Questa è la democrazia? In ogni caso – concludono – avevamo proposto un incontro pubblico per chiarire le posizioni: rimaniamo sempre disponibili.