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VERTENZA INDESIT – SMACCHI (PD) A MELANO: “NECESSARIO ANCHE L’IMPEGNO DELLA REGIONE”

“Condivisione con le maestranze e con i sindacati di tutte le preoccupazioni rispetto agli effetti del piano di riorganizzazione presentato dall’azienda Indesit”. Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Andrea Smacchi che ha partecipato, stamani, alla manifestazione dei lavoratori davanti allo stabilimento di Melano (Fabriano).
Nel ricordare che, sulla vicenda, ha presentato, nei giorni scorsi, un’interrogazione urgente all'Esecutivo di Palazzo Donini per chiedere un impegno della Regione Umbria, Smacchi evidenzia come “il gruppo Indesit aveva già dismesso, non più tardi di tre anni fa, tre stabilimenti in Italia: a Refrontolo (TV), Brembate (BG) e None (TO), operazione che aveva coinvolto circa mille lavoratori ed allo stesso tempo aveva condiviso col sindacato, nel dicembre 2010, un piano di investimenti su innovazione e ricerca che avrebbe dovuto consentire il rilancio ed il potenziamento dei siti produttivi italiani rimasti attivi”.
Smacchi rileva invece che “a dispetto di tali impegni, oggi il gruppo Indesit sembra aver imboccato la strada della delocalizzazione in Turchia e Polonia, proponendo un nuovo piano che comporterebbe, in tre anni, esuberi per più di 1400 lavoratori, di cui un terzo nei siti del Fabrianese. Se tale piano andasse in porto – aggiunge – si avrebbero subito effetti devastanti nel territorio nazionale, perché con un forte ridimensionamento del manifatturiero, il venir meno di un distretto industriale di eccellenza, produrrebbe un’ennesima pesante ferita nel territorio di confine della fascia appenninica fra Umbria e Marche. Un territorio che vedrebbe comprimere ulteriormente la propria occupazione, con la messa a repentaglio della tenuta di un indotto di altissima qualità”.
“Se non adeguatamente affrontata anche sul piano istituzionale, gli esisti negativi di questa vertenza – scrive ancora Smacchi – potrebbero portare alla desertificazione industriale definitiva di una vasta area di territorio dell’Italia centrale, che interessa anche più di cento lavoratori che vivono nella fascia appenninica dell'Umbria. In questo contesto – spiega -, all’interno della programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 si dovranno progettare una serie di interventi concreti, affinché le risorse che arriveranno in Umbria siano impegnate in via prioritaria per la reindustrializzazione delle aree più depresse. Per questo motivo, con la mia presenza alla manifestazione odierna, ho voluto rimarcare, sia ai lavoratori che ai rappresentanti delle istituzioni marchigiane, la vicinanza e l’interesse delle istituzioni umbre su questa vertenza”.
“Il mio impegno – conclude Smacchi – resta quello di coinvolgere anche la Giunta regionale dell’Umbria su una situazione che interessa direttamente tante famiglie anche nella nostra regione, per far sì che ai tavoli istituzionali, che in questi giorni si stanno tenendo e si terranno anche in sede ministeriale, a fianco dei rappresentanti istituzionali di Marche e Campania, ci siano anche quelli umbri”.

Foto Ufficio Stampa Regionale Umbria

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