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Vertenza Indesit: “anche Whirpool annuncia chiusure ed esuberi. Governo e istituzioni locali intervengano per rilanciare il settore”

Secondo il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD) la recente conferma in sede ministeriale del piano industriale della Indesit Company che prevede 1425 esuberi, e a cui si aggiunge l'annunciata chiusura dello stabilimento Whirpool di Trento, impone a tutte le istituzioni locali una risposta “netta e ferma” per salvaguardare produzione e occupazione. Smacchi ritiene che la Indesit debba recedere dalle proprie posizioni e discutere con sindacati, governo ed istituzioni locali “di una nuova politica industriale per il settore degli elettrodomestici, che può iniziare con misure di sostegno all’innovazione e di incentivazione al consumo”. La vertenza Indesit, sottolinea Smacchi, contribuisce ad aggravare la già critica situazione dei territori compresi nella fascia appenninica.
“La conferma da parte del management di Indesit Company, anche nell’incontro in sede ministeriale, del piano di ristrutturazione che prevede 1425 esuberi, ed il conseguente e gravissimo blocco della produzione, impone a tutte le istituzioni locali una risposta netta e ferma di fronte ad un atteggiamento che lede i diritti fondamentali dei lavoratori”. Così il consigliere regionale del PD Andrea Smacchi.
Secondo l'esponente del PD non può essere “in alcun modo definita inevitabile tale decisione da parte di un gruppo che, solo nel 2012, ha avuto utili superiori ai 60 milioni di euro, occorre altresì una inequivocabile presa di posizione del Governo a sostegno di un settore strategico per l’intera economia italiana”. Smacchi ritiene quindi che da subito anche Indesit Company debba recedere dalle sue “insostenibili posizioni e discutere con sindacati, governo ed istituzioni locali, al tavolo del 3 luglio prossimo, di una nuova politica industriale per il settore degli elettrodomestici, che può iniziare con misure di sostegno all’innovazione e di incentivazione al consumo, ma anche con misure non monetarie attraverso l’introduzione di un’efficace azione legislativa e di sorveglianza del mercato, tesa a bloccare le importazioni di prodotti non a norma e di dubbia origine. Il Governo – prosegue il consigliere del Pd -, anche a seguito della decisione annunciata da Whirpool di chiudere lo stabilimento di Trento con conseguente messa in mobilità dei 470 dipendenti, deve agire subito per evitare l'effetto 'domino' e facilitare la permanenza in Italia di quelle produzioni (come quelle Indesit), di alto livello, altamente innovative ed attente al design. L’Italia – sottolinea Smacchi – rimane nonostante la crisi al terzo/quarto posto nel mercato europeo dell’elettrodomestico”.
Il consigliere Smacchi rileva poi che la vertenza Indesit è l’ultima di una “lunga serie che ha colpito i territori della fascia appenninica fra Umbria e Marche, ed oggi più che mai le due Regioni devono far sentire la propria voce a fronte della drammaticità della situazione. I numeri purtroppo parlano chiaro – aggiunge -: su una popolazione totale di circa 100.000 abitanti, più di 20.000 persone o sono in cerca di occupazione, o in regime di ammortizzatori sociali o rischiano il posto di lavoro. Va quindi aperta una vera e propria vertenza territoriale – conclude Smacchi -, perché l’impatto economico e sociale di questi numeri è di gran lunga superiore di quello che può essere ad esempio l’AST per la città di Terni o la stessa FIAT per la città di Torino”.

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