Sono cominciati questa mattina (lunedì 7 maggio) i lavori per il posizionamento dei ‘dissuasori’ o ‘offendicula’ sul muretto di Piazza Grande a Gubbio. La messa in posa delle lastre di ferro con punte d’acciaio verrà portata a termine in vista della Festa dei Ceri dalla ditta ‘Vigami’, specializzata nella produzione di opere in ferro battuto, aggiudicatasi la gara per circa 30 mila euro.
Ad illustrare l’intervento, che ha trovato realizzazione a seguito della spinta esercitata dall’introduzione delle nuove norme di sicurezza per il 15 maggio, è stato il sindaco Filippo Mario Stirati, che ha ripercorso la genesi del progetto insieme all’architetto Nello Teodori, ideatore dell’opera donata dal ‘Comitato per la tutela dei beni culturali e del paesaggio’ (fattosi promotore, nel 2014, della soluzione alternativa all’ipotesi della ‘rete’ di protezione) per evitare di far salire le persone sopra il muretto, sotto il quale vi è il vuoto.
“Siamo arrivati al traguardo della realizzazione dell’opera in tempi brevissimi – ha commentato il sindaco Stirati – grazie alla disponibilità dell’architetto Teodori e alla celerità di approvazione da parte della Sovrintendenza. Il problema della sicurezza del muretto in piazza Grande è uno dei punti focali di maggiore sensibilità, un parapetto potenzialmente rischioso per i 20 metri di altezza rispetto alla sottostante Via Baldassini. Questo è un intervento ‘dissuasorio’, che rimarrà stabile nel tempo. Da quanto possiamo già verificare, l’impatto visivo è pressoché inesistente e l’opera riprende la tradizione del ferro, una delle espressioni più alte nel nostro artigianato. La ‘messa in sicurezza’ di piazza Grande sarà completata con il ripristino dal cancello in ferro a livello della discesa ‘cieca’ della piazza e con l’attivazione del monitoraggio con il circuito di telecamere”.
L’architetto Teodori ha poi illustrato in dettaglio il progetto, approvato dalla Sovrintendenza, che concilia i termini di sicurezza con la valenza estetica, e con il problema dell’impatto ambientale: “La mia preoccupazione era quella di rispettare un luogo di straordinaria bellezza architettonica, conciliando il profilo del muretto con il paesaggio che da lì si scopre. Potrebbe essere una realizzazione artistica della ‘Biennale del ferro e della ceramica’, con i suoi valori simbolici, una sorta di ‘prato meccanico’ che entra in dialogo con la scenografia di piazza Grande, variando con la luce naturale in un moto dinamico a seconda del sole. Mi sono accorto questa mattina di aver dato vita ad una ‘meridiana’ plurima, lunga 57 metri“.
I “dissuasori” sono composti da 24 lastre in ferro dello spessore di 8 mm, larghe 62 cm e lunghe 237 cm, del peso di 120 kg, dalle quali emergono oltre 11.280 cilindri appuntiti da 9 cm ciascuno. Si tratta di un provvedimento destinato ad essere consegnato alla storia: infatti di muretto e sicurezza si discute da anni senza riuscire a trovare una soluzione. Alla fine, la necessità di mettere in essere decisioni coerenti con la “safety” e la “security” (incolumità e sicurezza) imposte dalle disposizioni vigenti, ma soprattutto tutelare la Festa dei Ceri, ha trovato la soluzione condivisa negli “offendicula”, realizzati al tornio industriale e concepiti come un’opera d’arte contemporanea che però si ispira al passato.
Ovviamente non tutti sono d’accordo. Molti cittadini, sopratutto sui social, hanno manifestato il proprio dissenso, chi in maniera ironica, con immagini che ritraggono fachiri sopra le punte e hot dog infilzati sulle stesse, e chi in modo molto più critico, ritenendola sia “una soluzione ancor più pericolosa“, sia “uno scempio per la più bella città medievale“.