Le imprese al femminile sono ormai una vera componente dell’economia, per numeri e qualità. E senza di loro non c’è sviluppo per i territori. Questo il messaggio che arriva da Spoleto, dove a Palazzo Mauri si sono aperti i lavori di “Costruire il futuro un passo alla volta”, l’evento promosso dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile (CIF) della Camera di Commercio dell’Umbria nell’ambito del Progetto Fenice.
Una sala partecipata e attenta ha accolto imprenditrici, amministratori e rappresentanti del mondo economico in un confronto diretto su come rafforzare il ruolo delle donne nell’economia regionale e accelerare la rinascita delle aree colpite dal sisma.
Non un convegno accademico, ma un vero laboratorio partecipato, dove dati, esperienze e buone pratiche si sono intrecciati con la visione strategica della Camera di Commercio.
Ad aprire i lavori è stato Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, che ha offerto una lettura lucida e concreta della condizione attuale delle imprese femminili in Umbria e nell’area del cratere della ricostruzione post terremoto, con numeri e riflessioni tratti anche dalle slide presentate nel corso dell’incontro.
“Le aziende guidate da donne in Umbria sono una risorsa”, ha sottolineato Sisti. “Abbiamo uno dei tassi di femminilizzazione più alti d’Italia: 22.371 imprese, pari al 24,8% del totale. Nelle aree del cratere la quota sale al 26,7%”.
Un patrimonio diffuso, ma non privo di sfide. “Le imprese femminili sono mediamente più piccole, con costi del lavoro più bassi e una produttività per addetto più alta, segno di una grande efficienza. Tuttavia investono meno in ricerca, formazione e digitalizzazione, anche per le dimensioni ridotte. È qui che dobbiamo intervenire”.
Per Sisti, il nodo cruciale è la crescita dimensionale. “Serve accompagnare queste realtà verso una maggiore capacità di investimento e innovazione. È la condizione per competere e per rendere stabile quella forza che oggi rappresentano per il tessuto economico e sociale della nostra regione”.
L’impegno della Camera di Commercio dell’Umbria, ha ricordato Sisti, passa anche attraverso progetti di formazione, networking e sostegno all’imprenditoria femminile, come il Progetto Fenice. “Il nostro compito è costruire ecosistemi che permettano alle imprese di crescere insieme, mettendo in rete competenze e opportunità”, ha detto il Segretario Generale.
Le slide proiettate durante l’evento hanno mostrato un’analisi puntuale dei settori a maggiore presenza femminile – in primis agricoltura e commercio al dettaglio – e delle potenzialità legate alla transizione digitale e alla sostenibilità. Fenice si inserisce in questo percorso come strumento di rilancio e coesione territoriale, in grado di connettere imprese, enti e comunità.
Nei saluti istituzionali Giovanni Angelini Paroli, assessore all’innovazione imprenditoriale del Comune di Spoleto, ha richiamato il legame tra resilienza e futuro:
“Costruire il futuro un passo alla volta è essenziale. Viviamo in una terra segnata dal sisma, e per questo è fondamentale saper affrontare le difficoltà con coraggio e lungimiranza. L’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio va proprio in questa direzione, sostenendo chi ogni giorno lavora per far ripartire le comunità”.
Andrea Tattini, membro della Giunta camerale, ha ricordato come il Progetto Fenice rappresenti un pilastro della strategia camerale per la rinascita economica delle aree interne:
“Fenice è la metafora della ripartenza. È il simbolo della capacità delle imprese umbre di innovare, creare valore e costruire una rete che unisce resilienza e sviluppo. Oggi più che mai, formazione e conoscenza sono gli strumenti per dare forza a questo processo”.
A rimarcare il valore della partecipazione è stata Dalia Sciamannini, presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile:
“Le nostre iniziative sono sempre molto partecipate”, ha sottolineato, “segno di un bisogno reale di confronto, di ascolto e di condivisione. L’impresa femminile non è solo una componente dell’economia, ma una visione del lavoro e della comunità, capace di generare cambiamento”.
Nel cuore dell’evento si è tenuto un workshop esperienziale condotto da Cristiana Genta, psicologa del lavoro, e Maria Di Paolo, analista delle organizzazioni, che ha trasformato la mattinata in un viaggio collettivo di riflessione e crescita.
La giornata di Spoleto ha messo in luce un approccio nuovo all’imprenditoria femminile: meno centrato sull’assistenzialismo e più sull’empowerment reale, sulla formazione continua e sulla capacità di costruire reti solidali e competitive.
Dalle presentazioni è emerso come le imprese guidate da donne abbiano già un peso significativo nell’economia regionale, ma necessitino di un rafforzamento strutturale per reggere alle sfide della trasformazione digitale, del credito e dei mercati esteri.
“Ogni passo conta, ma conta ancora di più farlo insieme”, ha concluso Sisti, rilanciando la visione di una Camera di Commercio aperta, operativa e vicina al territorio, dove la crescita delle imprese femminili non è un capitolo a parte, ma una strategia di sviluppo complessiva.
L’immagine del titolo – Costruire il futuro un passo alla volta – è diventata, a Spoleto, un impegno condiviso. Nel dialogo fra istituzioni, imprese e professioniste, è emersa la convinzione che la rinascita economica dell’Umbria passa anche dal talento e dalla tenacia delle donne. Il Progetto Fenice non è solo un’iniziativa, ma una visione che cresce, passo dopo passo, insieme a chi ogni giorno costruisce il futuro.