Al termine di una giornata in cui si sono alternate speranze, delusioni e ancora speranze, il Brescia e il Perugia si ritrovano in Serie B. Covis e Commissione infrastrutture hanno infatti inviato i loro rilievi a Reggina e Lecco, sospendendone l’iscrizione al campionato cadetto. Nel caso della Reggina per gravi inadempienze economiche. Quanto ai lombardi, il nodo è la perentorietà della data del 20 giugno non rispettata nel presentare il via libera all’utilizzo di uno stadio omologato (quello di Padova, ma per il quale la mail d ella Prefettura è arrivata il giorno successivo) per disputare le gare interne.
Nel primo pomeriggio, le prime indiscrezioni circa le valutazioni sulla documentazione presentata dalla Covisoc davano la Reggina fuori, il Lecco perdonato e un’altra squadra a rischio. Con il passare delle ore questa squadra che non avrebbe avuto le carte in regola è stata individuata nel Parma.
In realtà, come si è appreso in serata dall’Ansa, l’altra squadra a rischio esclusione è il Lecco. Squadra sulla quale pesa, appunto, la perentorietà della scadenza non rispettata. Quella a cui si appellano il Brescia e soprattutto il Perugia.
La situazione cambia rispetto alla prospettiva che era stata anticipata da alcuni quotidiani sportivi. Tra cui la Gazzetta dello Sport, che da giorni fa il tifo perché il Lecco, vincitore del playoff di C, possa giocare in B nella prossima stagione.
In serata, però, anche la Gazzetta ha dovuto aggiustare il tiro, spiegando che anche il Lecco rischia l’esclusione del campionato cadetto.
Quanto alla Reggina, come si legge nella nota della FIGC a firma del segretario Giuseppe Casamassima, si contesta il fatto di non aver adempiuto “l’obbligo di versamento dei debiti tributari e dei debiti previdenziali di competenza fino al 31 dicembre 2022“, nella misura della sentenza con cui il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto l’accordo di ristrutturazione del debito. Sentenza, rileva la FIGC, che, “almeno allo stato attuale, non risulta ancora definitiva non essendo pendenti i termini per proporre reclamo“.
Sabato mattina, poi, anche il Calcio Lecco 1912 ha confermato ufficialmente l’esclusione da parte della Commissione criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi della FIGC e che presenterà ricorso (aggiornamento 1/7/23).
Il fatto che Covis e Commissione infrastrutture abbia bocciato le domande di iscrizione cambia, e di molto, la prospettiva. Perché ora sono Reggina e Lecco a dover presentare ricorso, entro il 5 luglio.
La Reggina, in una nota emessa nella tarda serata di venerdì, ammette il respingimento della propria domanda di iscrizione al campionato di Serie B, ritenendo questa decisione “non coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal Tribunale di Reggio Calabria. E annunciando ricorso, sul cui esito si esprime fiducia.
Quindi, i ricorsi dovranno essere presentati da Reggina e Lecco entro le ore 19 del 5 luglio, con il giudizio atteso per il giorno successivo, prima del Consiglio federale del 7 luglio, a cui spetta l’ultima parola nel decretare le 20 squadre partecipanti alla Serie B 2023/24. Salvo una possibile prosecuzione al Consiglio di garanzia. Organismi ai quali, in caso di ribaltamento dei verdetti di venerdì, potrebbero a quel punto presentare le proprie istanze Brescia e Perugia.
Dopo i verdetti della giustizia sportiva resterebbe ancora quella, scivolosa, della giustizia amministrativa. Con eventuali udienze d’urgenza al Tar fissate per i primi di agosto e l’appello in Consiglio di Stato a fine agosto, quindi dopo l’inizio ufficiale del campionato di Serie B, fissato con l’anticipo del 18 agosto.