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Venezuela, Cirielli: “Arresto Davila negazione Stato diritto, ormai dittatura comunista”

(Adnkronos) – “In ogni sana democrazia la sovranità popolare e la giustizia sono pilastri imprescindibili e inscindibili per garantire lo Stato di diritto. E in Venezuela sono stati evidentemente disattesi”. Lo dichiara all’Adnkronos il vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, a proposito dell’arresto del deputato venezuelano di opposizione Williams Davila, che in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa di Piazza Mastai aveva denunciato i metodi del regime di Maduro. 

Secondo l’esponente di FdI, l’arresto di Davila “rappresenta la negazione del diritto fondamentale di un popolo a ritrovare la propria libertà dopo 25 anni di oppressione e povertà e avrebbe voluto farlo attraverso libere elezioni. Ma l’opacità sulle votazioni, svoltesi in un clima di estrema tensione, e sul loro esito – così come denunciato dalle opposizioni e da tutti gli osservatori internazionali – ha avuto ancora una volta la meglio sulla volontà di un popolo di eleggere, scevro da qualsiasi condizionamento, il proprio presidente”, prosegue Cirielli. 

“E oltre al danno anche la beffa: migliaia le persone arrestate in Venezuela dalle contestate elezioni presidenziali. Un governo autoritario di sinistra, quello del Venezuela, si conferma oramai una vergognosa dittatura comunista, adottando una strategia di paura e di intimidazione non solo contro i leader dell’opposizione ma anche contro i cittadini che non riconoscono l’esito elettorale”, aggiunge il Vice Ministro degli Esteri di Fdi.  

“Alla Farnesina è stata costituita una task force permanente per seguire gli sviluppi in Venezuela. Verrà effettuato un monitoraggio continuo, in coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Caracas e con i due consolati di Caracas e Maracaibo, dell’evoluzione della situazione politica nel Paese e delle problematiche relative agli oppositori politici e ai cittadini italiani soggetti a provvedimenti da parte delle autorità locali, spiace e sorprende il silenzio delle sinistre italiane e dei Cinque stelle”, conclude Cirielli.