Venezia 81, il giorno di Gianni Amelio: primo italiano in concorso con ‘Campo di battaglia’ - Tuttoggi.info

Venezia 81, il giorno di Gianni Amelio: primo italiano in concorso con ‘Campo di battaglia’

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Venezia 81, il giorno di Gianni Amelio: primo italiano in concorso con ‘Campo di battaglia’

Sab, 31/08/2024 - 09:03

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(Adnkronos) - Il quarto giorno della Mostra del Cinema di Venezia vede protagonista il primo dei cinque film italiani in concorso: ‘Campo di battaglia’ di Gianni Amelio, con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini. Ambientato nell'ultimo anno della Prima guerra mondiale, tra la disfatta di Caporetto e la pandemia di Spagnola, il film racconta la storia di due ufficiali medici e amici d'infanzia che si trovano a gestire un ospedale militare, testimoni della disperazione di chi farebbe qualsiasi cosa pur di non tornare al fronte.  

Ma la giornata riserva altre due intense pellicole in concorso. Dalla Francia arriva ‘Leurs enfants après eux’, diretto dai gemelli Ludovic e Zoran Boukherma. In un'afosa estate del 1992, nella Francia orientale, il quattordicenne Anthony vive il suo primo amore con Steph, sullo sfondo di un'amicizia turbata dal ribelle Hacine. Nel corso di quattro estati, i destini dei tre ragazzi si intrecciano tra amori, ribellioni e la scoperta della maturità. “La nostra intenzione – commentano i registi - era quella di realizzare un film crudo, intenso e viscerale. Un’istantanea della realtà sociologica che va oltre la documentazione dei fatti per generare un impatto emotivo di un’ampiezza e una profondità possibili solo al cinema”.  

Infine, il thriller politico ‘The Order’ di Justin Kurzel, con Jude Law e Nicholas Hoult, ci trasporta nel 1983, in un'America terrorizzata da una serie di crimini violenti, tra cui rapine in banca e attacchi a furgoni blindati. Un agente dell'Fbi di stanza a Coeur d'Alene, Idaho, sospetta che dietro questi crimini non ci siano comuni criminali, ma un gruppo organizzato di terroristi interni guidati da un leader carismatico, intenzionati a scatenare una guerra contro il governo americano. ‘The Order’, racconta il regista, “è una caccia all’uomo nelle profondità dell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere”. 

(Adnkronos) – Il quarto giorno della Mostra del Cinema di Venezia vede protagonista il primo dei cinque film italiani in concorso: ‘Campo di battaglia’ di Gianni Amelio, con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini. Ambientato nell’ultimo anno della Prima guerra mondiale, tra la disfatta di Caporetto e la pandemia di Spagnola, il film racconta la storia di due ufficiali medici e amici d’infanzia che si trovano a gestire un ospedale militare, testimoni della disperazione di chi farebbe qualsiasi cosa pur di non tornare al fronte.  

Ma la giornata riserva altre due intense pellicole in concorso. Dalla Francia arriva ‘Leurs enfants après eux’, diretto dai gemelli Ludovic e Zoran Boukherma. In un’afosa estate del 1992, nella Francia orientale, il quattordicenne Anthony vive il suo primo amore con Steph, sullo sfondo di un’amicizia turbata dal ribelle Hacine. Nel corso di quattro estati, i destini dei tre ragazzi si intrecciano tra amori, ribellioni e la scoperta della maturità. “La nostra intenzione – commentano i registi – era quella di realizzare un film crudo, intenso e viscerale. Un’istantanea della realtà sociologica che va oltre la documentazione dei fatti per generare un impatto emotivo di un’ampiezza e una profondità possibili solo al cinema”.  

Infine, il thriller politico ‘The Order’ di Justin Kurzel, con Jude Law e Nicholas Hoult, ci trasporta nel 1983, in un’America terrorizzata da una serie di crimini violenti, tra cui rapine in banca e attacchi a furgoni blindati. Un agente dell’Fbi di stanza a Coeur d’Alene, Idaho, sospetta che dietro questi crimini non ci siano comuni criminali, ma un gruppo organizzato di terroristi interni guidati da un leader carismatico, intenzionati a scatenare una guerra contro il governo americano. ‘The Order’, racconta il regista, “è una caccia all’uomo nelle profondità dell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere”. 

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