Venezia 81, Carolina Pavone: "Se sono qui è grazie a Nanni Moretti" - Tuttoggi.info

Venezia 81, Carolina Pavone: “Se sono qui è grazie a Nanni Moretti”

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Venezia 81, Carolina Pavone: “Se sono qui è grazie a Nanni Moretti”

Mer, 04/09/2024 - 20:03

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(Adnkronos) - "Se sono qui è grazie a Nanni Moretti". Così Carolina Pavone all'Adnkronos, in occasione dell'arrivo nelle sale del suo film d'esordio, dopo la presentazione all'81esima Mostra del Cinema di Venezia. A produrlo con la sua Sacher Film è Moretti. "Mi ha supportato fin dall'inizio senza mai essere troppo invadente, una presenza che ci ha fatto sentire al sicuro". Ed è proprio grazie al regista di 'Ecce Bombo' che Pavone si è innamorata del cinema. "Avevo 17 anni. Un giorno torno da scuola e accendo la tv ed ho trovato 'Bianca'. In quel momento ho capito che volevo fare questo lavoro", ricorda. 

Al centro della storia c'è Caterina (Maria Chiara Arrighini) alle prese con la ricerca del suo posto nel mondo. Ha 20 anni e vuole fare la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dell'insicurezza. A liberarla è il suo idolo, la cantante francese Mia (Lou Doillon, figlia di Jane Birkin). "Se sei donna e vuoi farcela in qualcosa hai delle difficoltà in più. E questo è un tema che raccontiamo anche in 'Quasi a casa'. E' qualcosa che ha a che fare con l'immagine, che viene più sessualizzata rispetto a quella di un uomo", dice. "Quando sbagliamo forse veniamo giudicate in maniera più severa rispetto agli uomini". La regista, classe 1994, ricorda come sul set pensava spesso a come comportarsi "per farmi prendere sul serio. Mi dicevo 'devo essere carina, ma non troppo', 'devo essere dura, ma neanche troppo altrimenti mi prendono per isterica'. Queste sono solo alcune delle cose di cui non dovremmo più preoccuparci, ma continuiamo a farlo".  

Insicurezze e paure che vanno anche oltre la questione di genere, come mostra il film. "Credo che le nuove generazioni provino una sensazione di disagio più amplificata rispetto alle precedenti. Questo perché - spiega Pavone - vediamo costantemente la vita degli altri attraverso i social, vedere quello che gli altri raggiungono ci fa sentire inadeguati. Ormai è un meccanismo che abbiamo interiorizzato". L'appello della regista ai ragazzi: "E' normale avere paura, non si finisce mai di averla. Cavalcatela, solo così non sarà un limite".  

E Carolina quelle paure le ha cavalcate con la realizzazione di 'Quasi a casa' (da domani, 5 settembre al cinema). Ma ancor prima lo ha fatto da assistente alla regia di Nanni Moretti in tre film: 'Mia madre', 'Tre Piani' e 'Il sol dell'avvenire'. "La più preziosa che ho rubato sul set con Nanni è stata vedere l'attenzione assoluta che lui dedica agli attori, alla direzione degli attori. Non trascura mai questo aspetto", racconta Carolina. Nel cast del film anche Francesco Bianconi dei Baustelle. "Io sono una loro fan. Mi ricordo quando mi sono imbucata nel backstage di un loro concerto. E ora lui è nel mio film, non ci posso credere", dice Carolina. 

(Adnkronos) – “Se sono qui è grazie a Nanni Moretti”. Così Carolina Pavone all’Adnkronos, in occasione dell’arrivo nelle sale del suo film d’esordio, dopo la presentazione all’81esima Mostra del Cinema di Venezia. A produrlo con la sua Sacher Film è Moretti. “Mi ha supportato fin dall’inizio senza mai essere troppo invadente, una presenza che ci ha fatto sentire al sicuro”. Ed è proprio grazie al regista di ‘Ecce Bombo’ che Pavone si è innamorata del cinema. “Avevo 17 anni. Un giorno torno da scuola e accendo la tv ed ho trovato ‘Bianca’. In quel momento ho capito che volevo fare questo lavoro”, ricorda. 

Al centro della storia c’è Caterina (Maria Chiara Arrighini) alle prese con la ricerca del suo posto nel mondo. Ha 20 anni e vuole fare la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dell’insicurezza. A liberarla è il suo idolo, la cantante francese Mia (Lou Doillon, figlia di Jane Birkin). “Se sei donna e vuoi farcela in qualcosa hai delle difficoltà in più. E questo è un tema che raccontiamo anche in ‘Quasi a casa’. E’ qualcosa che ha a che fare con l’immagine, che viene più sessualizzata rispetto a quella di un uomo”, dice. “Quando sbagliamo forse veniamo giudicate in maniera più severa rispetto agli uomini”. La regista, classe 1994, ricorda come sul set pensava spesso a come comportarsi “per farmi prendere sul serio. Mi dicevo ‘devo essere carina, ma non troppo’, ‘devo essere dura, ma neanche troppo altrimenti mi prendono per isterica’. Queste sono solo alcune delle cose di cui non dovremmo più preoccuparci, ma continuiamo a farlo”.  

Insicurezze e paure che vanno anche oltre la questione di genere, come mostra il film. “Credo che le nuove generazioni provino una sensazione di disagio più amplificata rispetto alle precedenti. Questo perché – spiega Pavone – vediamo costantemente la vita degli altri attraverso i social, vedere quello che gli altri raggiungono ci fa sentire inadeguati. Ormai è un meccanismo che abbiamo interiorizzato”. L’appello della regista ai ragazzi: “E’ normale avere paura, non si finisce mai di averla. Cavalcatela, solo così non sarà un limite”.  

E Carolina quelle paure le ha cavalcate con la realizzazione di ‘Quasi a casa’ (da domani, 5 settembre al cinema). Ma ancor prima lo ha fatto da assistente alla regia di Nanni Moretti in tre film: ‘Mia madre’, ‘Tre Piani’ e ‘Il sol dell’avvenire’. “La più preziosa che ho rubato sul set con Nanni è stata vedere l’attenzione assoluta che lui dedica agli attori, alla direzione degli attori. Non trascura mai questo aspetto”, racconta Carolina. Nel cast del film anche Francesco Bianconi dei Baustelle. “Io sono una loro fan. Mi ricordo quando mi sono imbucata nel backstage di un loro concerto. E ora lui è nel mio film, non ci posso credere”, dice Carolina. 

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