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Vendita Villa Redenta, picnic di protesta di Rifondazione Comunista ” No all'alienazione”

Di Maura Coltorti (*)

Domenica a Villa Redenta si è tenuto un pin-nic di protesta a difesa di questo patrimonio storico e ambientale della nostra città.
Un ” bene pubblico” che la Provincia di Perugia ha dovuto inserire, insieme a Villa Fidelia di Spello tra i possibili beni alienabili, per “stare” nel Patto di Stabilità.
Il Patto di stabilità per la Provincia di Perugia è quadruplicato rispetto al 2011. Ed è questo il punto, se in nome del Decreto Salva Italia si decide di sacrificare, di vendere cioè a privati qualcosa che è pubblico, il decreto probabilmente dovrebbe chiamarsi Vendi Italia, infatti il vero responsabile di questa decisione è il Governo Monti, che con la sua politica fatta di addizioni e sottrazioni sta mettendo gli Enti locali nella condizione di svendere beni che sono di tutti.
Infatti Villa Redenta, è degli spoletini, la sua collocazione centrale fa si che sia il cuore della nostra città, un luogo dove ognuno di noi ha trascorso momenti della propria vita, a cui sono legati ricordi ed emozioni.
Ritengo perciò che vadano rilanciate e valorizzate attività e progetti che siano di sviluppo al nostro territorio visto anche l'importante investimento di risorse pubbliche degli ultimi anni.
Certo non ci tranquillizzano le parole dell'Ass. Mignini: “…. che in caso di vendita il parco resterà pubblico..” ma nemmeno ci spaventa la possibilità di dare battaglia, di opporci in tutti i modi, perché tutto il complesso rimanga pubblico.
Quindi diciamo chiaramente ” No alla vendita di Villa Redenta ” e no alle politiche del Governo Monti, che sempre di più , stanno incidendo negativamente nella vita di ognuno di noi.

(*) Segretaria Circolo Prc-FdS Spoleto