“I risultati del bando di vendita di Villa Fidelia – afferma in una interrogazione il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli – sono stati in prima battuta negativi, non certo per colpa dell’Ente, ma per fattori dipendenti dal mercato e dalla congiuntura economica che rendono difficile ogni operazione di vendita. Il rispetto del patto di stabilità si configura sempre più come un miraggio, e le forze politiche, dopo aver responsabilmente cercato di perseguirlo in Provincia, debbono assumersi, altrettanto responsabilmente, il rischio di un suo sfondamento, se vogliono assicurare alla collettività prestazioni necessarie e anche vitali. In questo quadro, il Piano delle alienazioni è stato l’unico strumento per poter evitare la privatizzazione del trasporto pubblico locale, l’esternalizzazione dei servizi destinati all’intermediazione di manodopera, la privatizzazione nella gestione delle palestre ecc.. ( tutti obiettivi agognati dal governo Monti, che li vuole ottenere attraverso la giugulazione economica degli Enti locali ) e come tale è stato dal sottoscritto accettato. Alienare non significa per forza di cose vendere a soggetti privati che poco o nulla garantiscono sul piano della tutela dell’interesse pubblico , ma può e deve significare prima di tutto cercare possibili percorsi di valorizzazione degli immobili, in maniera tale da salvaguardarne il carattere pubblico e la fruizione pubblica più ampia. Gli Enti locali possono creare fondi immobiliari pubblici, in maniera tale da conferire in essi il patrimonio di pregio e valorizzarlo senza svenderlo. Più di 600 cittadini hanno firmato per la difesa di Villa Fidelia pubblica. L’asta andata deserta non rappresenta un buon viatico, e pone il problema dell’effettivo verificarsi dell’alienazione, dunque anche dei relativi incassi per l’Ente Provincia. La Regione Umbria , che non sottostà al Patto di stabilità, potrebbe essere interessata all’acquisto del bene in questione, o quantomeno a forme di permuta o di valorizzazione concertate tra Provincia , Regione, Università, MIUR ed Enti locali che, sgravando la Provincia dagli attuali oneri di manutenzione e opere varie, potrebbe già di per sé costituire una forma di risparmio notevole per l’Ente, sicuramente migliore della prospettiva di non incassare nulla da un bando con cifra vicina ai 10 milioni di euro. La prossima asta sarà effettuata in data 3 dicembre, il che significa tra poco più di una settimana”. Baldelli interroga quindi la Giunta Provnciale per sapere : “Se sia stata sondata la possibilità che la Regione acquisti direttamente il bene, nel rispetto delle procedure di alienazione, o se sia possibile, praticabile ed economicamente vantaggiosa qualche forma di permuta tra Provincia e Regione, nel caso in cui la prossima asta vada deserta; Se, in alternativa, si sia presa in considerazione l’ipotesi della creazione di un fondo immobiliare pubblico nel quale far confluire i gioielli del patrimonio di proprietà provinciale, da valorizzare in forme congiunte con altri Enti, sgravando la Provincia almeno parzialmente dal costo delle manutenzioni e delle convenzioni e garantendo introiti attraverso strategie di migliore utilizzo dell’immobile stesso ( manifestazioni enogastronomiche, concorsi ecc…. ) ; se la Provincia può emettere certificati per la raccolta di un prestito popolare che garantisca introiti e consenta di mantenere la titolarità pubblica del bene in forma di azionariato popolare diffuso, con il decisivo concorso dei Comuni; quale sarà il destino di ciò che rimane , a Villa Fidelia, della Collezione Straka Coppa, la quale è stata in gran parte, e per la prima volta, resa effettivamente pubblica ( e gratuita la sua fruizione ) con il trasferimento di importanti pezzi nel Palazzo della Provincia a Piazza Italia “.