Esprime soddisfazione per la vendita dell’Ast – le acciaierie di Terni – al gruppo Arvedi – il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. La Acciai speciali Terni tornerà dunque di proprietà italiana, anche se Thyssenkrupp ha annunciato la volontà di mantenere una quota societaria di minoranza.
“Il Governo ha seguito con la dovuta attenzione e discrezione tutta la vicenda e oggi siamo soddisfatti per il risultato positivo della vendita dell’Ast di Terni” sottolinea Giorgetti, che nei giorni scorsi era intervenuto sul tema durante un question time alla Camera dei deputati.
“Questa conclusione – sottolinea il ministro – rappresenta un tassello importante per la valorizzazione e il rilancio dell’acciaio italiano. Accogliamo con favore che la proprietà passi a un gruppo italiano e auspichiamo che questo si traduca anche in uno sviluppo dell’area industriale e in una tutela per tutto il territorio interessato. Con grande piacere facciamo i nostri auguri ai lavoratori che possono guardare al futuro con nuova fiducia e all’azienda per l’impegno e la sfida che hanno raccolto” .
“L’acquisizione da parte di Arvedi del polo dell’acciaio inox di Terni è una buona notizia, perché riporta sotto il controllo di una società italiana un pezzo strategico della siderurgia del nostro Paese rafforzando e consolidando la posizione di Acciaierie Arvedi in un mercato sempre più competitivo. Da una parte, quindi, si è realizzato quanto noi avevamo auspicato all’avvio della procedura di vendita da parte di ThyssenKrupp, dall’altra però attendiamo di avviare un confronto per conoscere il piano industriale e gli investimenti che devono avere al centro la salvaguardia occupazionale per dare una prospettiva solida e duratura al sito ternano”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Guglielmo Gambardella, Coordinatore nazionale del settore siderurgico.
“Avere la possibilità di confrontarsi con un importante produttore di acciaio italiano, leader del settore siderurgico che ha sviluppato tecnologie ecosostenibili, e non più con una multinazionale estera, è una condizione positiva – aggiungono – per comprendere meglio i piani di sviluppo di Ast Terni per la crescita industriale ed occupazionale”. “Questa vendita dovrà porre fine alla fase di incertezza, durata diversi anni, vissuta da oltre tremila lavoratori ternani, fra indiretti ed indiretti, che hanno subito le decisioni di una multinazionale che non aveva ormai più interesse a investire sull’acciaio inox – concludono – Auspichiamo che questa importante acquisizione possa costituire un tassello rilevante di un piano nazionale siderurgico, con al centro i produttori italiani, che attendiamo di conoscere quanto prima”.
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