Nella giornata di ieri l’amministrazione ha comunicato, ai lavoratori di ASM Terni SpA, l’intenzione di procedere alla vendita del 49% delle quote di ASM a partire dall’atto ormai atteso in consiglio tra il 27 e il 28 dicembre. Un blitz natalizio per l’approvazione dell’aggiornamento del piano di razionalizzazione, un atto che a meno di 7 giorni dalla sua discussione ancora non è stato consegnato ai consiglieri di maggioranza e opposizione.
L’auspicata fusione tra le partecipate del Comune per la creazione di un’unica multiutility in house sul modello della provincia di Treviso per la gestione diretta dei servizi essenziali “si è trasformata nella creazione dell’ennesimo “carrozzone”, la “Terni Holding”, che deterrà la partecipazione delle quote di Farmacia Terni e di ASM. Un ritorno al passato, una copia integrale della “Terni Holding” proposta da Di Girolamo e bocciata dalla sua stessa maggioranza” – tuona Thomas De Luca del M5S.
“Un disegno più grande di svendita del territorio ternano nelle mani di Roma e Perugia – prosegue De Luca – che nascerà dalla costruzione nell’area narnese di un nuovo mega biodigestore in sinergia con Gesenu, l’avanzata delle mani di ACEA su ASM per la creazione di un grande mega-polo di incenerimento, a partire dal piano di riconversione dell’area ex printer ora nelle mani di comune e regione, in una filiera diretta con il nuovo impianto per la produzione del CSS. Combustibile direttamente sponsorizzato dalla giunta Latini nell’ultimo documento di programmazione. Terni non sarà la periferia di Roma sarà anche la periferia di Perugia, meno di un immondezzaio. Si preparino pure lenticchie e spumante, lor signori, perché il capodanno lo passeranno in consiglio”.