Veleni querele e colpi bassi: se la campagna elettorale era rimasta fin qui abbastanza tranquilla, salvo qualche caduta di stile, l’apparentamento tra Camilla Laureti e Maria Elena Bececco sembra aver mandato in tilt il centrodestra e ancor più alcuni beniamini di Umberto De Augustinis che da domenica hanno alzato i toni sui social network ironizzando sull’accordo raggiunto tra le due ormai ex rivali.
Eppure, a sentire la Bececco nell’ultimo video rilanciato su Facebook, anche De Augustinis le avrebbe offerto “poltrone interessanti”: quante e quali non ha sentito di svelarlo, anche se il uso entourage parla di due posti in giunta (vice sindaco e un assessorato) senza però alcun accordo programmatico e, di conseguenza, apparentamento.
Chiaro che l’intesa raggiunta con la Laureti, stando alle dichiarazioni ufficiali, abbia avuto maggiore presa: intesa su 10 punti programmatici, 1 posto da vicesindaco e apparentamento (che equivale a far salire da 3 a 6 i consiglieri che siederanno per Alleanza civica e Spoleto Popolare sui banchi del prossimo Consiglio comunale).
Un accordo che ha mandato in tilt gli avversari che, sulla carta, vedono la Laureti passare dal 33% ottenuto al primo turno ad un potenziale 58%. Sempreché la Bececco riesca a mantenere il suo 25% e la coalizione della Laureti il risultato raggiunto con Spoleto Ora, Partito democratico e Spoleto Sì.
Da ieri pomeriggio intanto si è scatenata la bagarre a suon di comunicati stampa. Ma andiamo con ordine. Ad aprire le danze è stato il capogruppo alla Camera di Forza Italia e oramai spoletino di adozione Giorgio Mulè, il cui partito, nella vallata spoletana, ha di poco superato il 5%: “Con De Augustinis ci si schiera dalla parte di un candidato che con la sua squadra è autentica garanzia di trasparenza e competenza, di un candidato che antepone all’opportunismo elettorale la coerenza dei comportamenti; con Laureti-Bececco si sceglie di seguire la liturgia della politica inciucista” ha scritto il parlamentare accendendo subito questa ultima settimana di campagna elettorale. “Spoleto è una città che merita rispetto: per averlo pretende da chi avrà l’onore di guidarla innanzitutto coerenza, perché da questo discende ogni altro comportamento. Spiace constatare che Camilla Laureti e Maria Elena Bececco abbiano deciso di consegnarsi ai loro carnefici politici, cancellando la memoria recente e proiettando una luce nefasta sul loro futuro” ha concluso Mulè. A seguire l’intervento dell’onorevole leghista Virginio Caparvi e del segretario locale Sandro Cretoni. “La Lega coerentemente agli impegni presi, sceglie un candidato preparato e una squadra collaudata che non antepongono la volontà di potere agli interessi cittadini, ma che vogliono mettere al primo posto le esigenze di Spoleto. Siamo fiduciosi del fatto che gli spoletini non si faranno sedurre da questa lottizzazione di potere della presidente della Regione, Catiuscia Marini, ma voteranno De Augustinis perché rappresenta e incarna il vero cambiamento” scrive Caparvi, cui fa eco Sandro Cretoni: “Sono sicuro che i miei concittadini non vogliano continuare ad essere succubi di una politica che ha ridotto la città nella situazione in cui versa. Solo votando De Augustinis, per le sue doti e capacità e per l’appoggio continuo che avrà dai nostri Ministri e Parlamentari, potremo far ripartire Spoleto. Solo cosi potremo ridare alla nostra città il ruolo che le spetta“.
Nel primo pomeriggio la replica dei dem di spoleto “Ed è arrivato anche Mulè a fare la morale alla politica spoletina. Ha trovato tempo per scrivere qualche linea per ricordarci della coerenza di De Augustinis, addirittura della “luce radiosa” di cui saprebbe inondare il futuro di Spoleto. Un vero visionario. Purtroppo per lui, infatti, la “luce” della quale sarebbe capace il candidato di centro destra la abbiamo già vista in una campagna elettorale senza energia e senza visione, in cui, forse convinto di un trionfo elettorale che non c’è stato, si è fatto conoscere poco e male dalla città che ha l’ambizione di voler governare. Poltronismo e inciucio, parole che restituiamo al mittente. Qui le poltrone sono solo quelle di De Augustinis – quella di giudice e quella di Sindaco, per noi incompatibili. Qui l’inciucio è quello tra Forza Italia e Lega, due forze che a Spoleto trovano nel segno di questa opaca candidatura di Palazzo, quella collaborazione che nei palazzi frequentati da Mulè non hanno”
Se e quanto la lettera della Bellina sortirà effetti forse non lo si saprà mai. Di sicuro però l’inatteso intervento ha fatto scendere in campo i parlamentari del Partito democratico Walter Verini e Nadia Ginetti che finora, pur vicini alla Laureti, avevano preferito non entrare nel dibattito. “Che cosa non si fa a Spoleto per prendere un voto in più!” esordiscono i due senatori “E per prenderlo alterando la verità, per di più con metodi discutibili e scorretti, tanto più gravi quando a praticarli è addirittura un magistrato in pensione come la dottoressa Bellina. Ancora più gravi quando questi metodi sono usati per far prendere quel voto in più ad un candidato sindaco al ballottaggio che – per pura coincidenza – è marito del magistrato in pensione (anche lui – ahimé – magistrato in carica) che fa campagna elettorale! Non è solo un problema di conflitto di interessi legato a elementari motivi di opportunità: è proprio una scorrettezza grave, che merita repliche nette, soprattutto da parte di chi, come noi, ha lavorato in questi anni nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato”. Poi la replica a smontare la teoria della Bellina: “La riforma della geografia giudiziaria venne fatta per cercare di razionalizzare gli uffici giudiziari. Vennero chiusi decine di tribunali e 220 sezioni distaccate. Furono scelte difficili e dolorose (in Umbria vennero chiusi il Tribunale di Orvieto e diverse sezioni distaccate), ma il Pd, a tutti i livelli, non fece demagogia e campanilismo, contrariamente alle forze che sostengono De Augustinis. La riforma salvaguardò i Tribunali di Perugia, Terni e Spoleto. Esponenti della Destra come Benedetti Valentini, lavorarono per introdurre la cosiddetta “regola del 3”, una regola del tutto aleatoria: se un Governo o un Parlamento, un domani, togliessero questa regola, il futuro del Tribunale di Spoleto sarebbe compromesso”. Ma non è finita: “Fu una furbata fatta nottetempo, accorpando territori senza il minimo coinvolgimento (ricordiamo le proteste nel folignate, nella Media Valle del Tevere, degli stessi vertici giudiziari della regione), mettendo a grave rischio la posizione di Spoleto, che si trovò in una situazione di forte isolamento. Il Pd e le istituzioni umbre, non condividendo questi metodi clandestini, difesero la realtà di Spoleto non per la fallace “regola del 3”, ma per le potenzialità degli uffici giudiziari spoletini, per la possibilità di allargare il bacino – ma di farlo con i metodi della partecipazione e del coinvolgimento e non dei maldestri colpi di mano. In questi anni il Pd a tutti i livelli (Governo, Parlamento, Regione, Consiglio Comunale) ha lavorato e sostenuto con serietà e non con la propaganda, concretamente gli sforzi per l’adeguamento di personale giudiziario e amministrativo degli uffici giudiziari e di quello di Spoleto in particolare. Questo sforzo è stato più volte sostenuto dai nostri parlamentari e ufficializzato anche con la visita del sottosegretario alla Giustizia Ferri, oggi deputato del Pd. Respingiamo al mittente, quindi, le incredibili accuse contenute nell’incredibile lettera della moglie di De Augustinis. Ci aspetteremmo l’ammissione di questo gravissimo infortunio. Se non arriverà, come temiamo, vuol proprio dire che l’avversario al ballottaggio deve avere proprio raschiato il fondo di argomenti e contenuti, mettendo panni da “furbetti del Tribunale”. “Siamo ancora più convinti, infine, che una persona come Camilla Laureti, profondamente legata alla comunità spoletina, sia la più adatta – per capacità, energia, visione – a difendere davvero, da Sindaco, gli interessi non solo del Tribunale e degli Uffici giudiziari, ma quelli di tutta la città di Spoleto e del suo futuro” concludono i senatori Verini e Ginetti.
Una replica alla quale si è aggiunta quella del Pd locale: “La Bellina non ha neanche scritto di essere la moglie di De Augustinis, non ha avvisato i lettori di essere, molto direttamente, parte in causa di questa surreale pubblicità elettorale. Se è questo lo ‘stile’ della coppia, Spoleto ha rischi da correre. E sono anche questi rischi alla base della decisione di questa alleanza tra forze civiche che sì, si sono combattute sino a pochi giorni fa, ma che hanno saputo trovare un accordo vero e alla luce del sole attorno a punti qualificanti per il futuro di Spoleto; forze che hanno coinvolto pezzi di cittadinanza in questi mesi e restituito l’entusiasmo del confronto politico” scrive la segreteria di Matteo Cardini.
E a proposito del Tribunale di Spoleto c’è chi ricorda come “a pagina 22 del Contratto di Governo siglato dalla Lega che sostiene De Augustinis e dal M5S ci sia scritto che ‘occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria – modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni – con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino ai cittadini e alle imprese'”.
“E’ sotto gli occhi di tutti con quali persone ha inteso allacciare sinceri e proficui rapporti istituzionali….e quali ha tenuto ben lontano da sé e dal Comune auspicando che la Giustizia facesse il suo corso”. Poi il saluto al ritrovato accordo tra Laureti e Bececco “Mi fa piacere che la maggior parte del gruppo che era intorno a Papà si sia ritrovato per un nuovo progetto di bene comune”. E la stilettata alla lista civica di Rinnovamento (cdx): “Dispiace per coloro che, dimenticando facilmente la storia ed il sacrificio di Papà, hanno preferito optare per altre strade”.
Intanto resta da capire quale posizione prenderanno i grillini di Spoleto, rimasti ancora senza spiegazioni dopo lo strappo dello “Staff” che ha negato loro di poter correre a queste amministrative. Neanche il senatore Stefano Lucidi, unico “titolato” a parlare per il Movimento (sigh), prende una posizione chiara, anche se da alcuni post ironici sull’apparentamento appare evidente, per differenza, una qualche simpatia per De Augustinis. E la base? Per il momento vige il silenzio, anche se sono in molti a far sapere che il parlamentare si “sta sempre più isolando dal meetup”.
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