La questione di fiducia sul disegno di legge elettorale nazionale è l’ennesimo colpo di mano del partito-governo di Renzi. Del resto in Umbria ci siamo già abituati vista la legge elettorale voluta e votata insieme dal PD e dalle destre. L’unica legge elettorale con la quale la Marini si è sentita in grado di andare alle elezioni con la speranza di non incorrere nella bocciatura degli umbri. Anche sul tema democratico c’è dunque una perfetta sintonia tra Renzi e la Marini: limitare la possibilità di rappresentanza dei cittadini per subordinare la nostra regione ai voleri della Direzione Nazionale del Pd e del segretario premier. Quello che lascia davvero stupiti è che certa “sinistra” a Roma lancia i crisantemi in aula, ma in Umbria sfrutta direttamente, per la collocazione dei propri ondivaghi quadri dirigenti, le storture di una legge ancora peggiore. L’Umbricellum, infatti, permette agli alleati del PD di entrare in Consiglio col 2,5% mentre fissa per gli altri uno sbarramento di fatto al 7-8%. Viva la democrazia intermittente! La battaglia per la democrazia costituzionale a Roma come in Umbria è la medesima: una battaglia di civiltà contro l’arroganza del Pd e per l’alternativa di società.
*Michele Vecchietti, candidato Presidente “L’Umbria per un’altra Europa”