Verifiche a Magione dopo i 2 casi della variante africana | Monitorate 4 persone rientrate dall'India | Variante inglese al 78%
Cambia la composizione della tipologia del virus Covid che sta circolando in Umbria. Se a febbraio il sequenziamento aveva individuato il 36% di contagiati dalla variante brasiliana, ora la percentuale è scesa al 15%, con la variante inglese che avanza ancora, arrivando al 78% dei casi totali. C’è poi un 7% di variante nigeriana.
Variante nigeriana, controlli a Magione dopo i due casi
Due i casi di variante nigeriana riscontrati a Magione, dove a gennaio ci furono anche i primi umbri colpiti dalla variante brasiliana del Covid. Si attendono i risultati del sequenziamento sui campioni inviati dall’Umbria nell’ultima settimana. Campioni che vengono sequenziati dall’Istituto superiore di Sanità a Roma e dall’Istituto zooprofilattico di materia. Anche se l’Umbria sta attrezzando il laboratorio del Dipartimento di Microbiologia diretto a Perugia dalla professoressa Mencacci per poter effettuare in proprio il sequenziamento, che tanto importante si è rilevato a gennaio quando l’Umbria è stata colpita per prima in Italia dalla terza ondata caratterizzata proprio dalla presenza delle varianti.
Ora i casi di variante nigeriana individuati a Magione hanno indotto le autorità sanitarie ad ulteriori approfondimenti nella comunità straniera locale.
Verifiche sulla variante indiana
Così come in Umbria è scattato l’ulteriore protocollo di sicurezza per fronteggiare il possibile arrivo della variante indiana, ritenuta dalla comunità scientifica particolarmente pericolosa. “Sono in corso quotidianamente incontri con la nostra protezione civile e quella nazionale” spiega a questo proposito il commissario Covid Massimo D’Angelo.
Attualmente in Umbria sono monitorate 4 persone rientrate dall’India. Per una sorveglianza sanitaria attiva sono stati predisposti i soggiorni nei Covid Hotel.