di Giovanni Carnevali (*)
Prendo atto con estremo rammarico, del fatto che nella seduta consiliare del 28 dicembre sia stata approvata l'ennesima variante al Piano Regolatore Generale della città-che amplia ulteriormente la già notevole disponibilità di locali direzionali (uffici, studi professionali ecc.) nella periferia -comodamente servita da parcheggi e da strade ad ampia carreggiata- a scapito del meno concorrenziale centro storico e che, a questo fine, sia stato determinante il voto del capogruppo di Sinistra “Ecologia” e Libertà di Foligno, lasciando cadere così, ancora una volta, la possibilità di costringere finalmente la coalizione di centrosinistra a prendere atto della necessità di invertire le politiche di sviluppo urbanistico che da decenni hanno permesso “lo spanciamento” della città in una informe conurbazione che si spalma -senza soluzione di continuità da Spello a Trevi e dalle pendici della montagna ( basti pensare alla lottizzazione a San Paolo proprio ai piedi della “corta di Colle”) fino alla Torre di Montefalco.
Il dibattito in consiglio è stato piuttosto chiarificatore nel merito della questione: mentre le forze della sinistra radicale attendono che si affronti una rimessa in discussione GENERALE del PRG, programmata per le Calende Greche, in concreto, variante dopo variante, pezzetto dopo pezzetto, ci si continua a muovere nella direzione che le forze spontanee del mercato – non governate ma semplicemente assecondate dalle amministrazioni che si sono susseguite negli anni- hanno dato alla conformazione urbana. Nelle piazze e nei “tavoli” ci si riempie la bocca con il rilancio del centro storico ma, non appena arriva la richiesta di proprietari immobiliari della periferia di poter mutare la destinazione d'uso dei propri stabili per poter immettere sul mercato una bel po' di nuove metrature ad uso ufficio, la si accoglie senza tenere minimamente conto delle ovvie ripercussioni che ciò comporterà sulla concorrenza rispetto ai locali a destinazione direzionale nel centro storico, ben più scomodi per una civiltà e degli stili di vita basati sull'automobile.
Ritengo personalmente che quella espressa il 28 dalla maggioranza sia stata una scelta sbagliata e contraddittoria con quanto affermato nel programma della coalizione di centro-sinistra, che invece, parlava di rilancio del centro storico e di revisione del PRG nel senso di un arresto della crescita della superficie della città. Il centro-destra fa il suo mestiere di opposizione: in consiglio comunale vota contro, pur essendo a livello nazionale il partito del presidente palazzinaro. Ma la Sinistra cosa fa? Siamo presenti in consiglio comunale con ben tre consiglieri: il consigliere di Rifondazione questa volta ha avuto il coraggio politico di astenersi e non sostenere l'ennesima Variante al PRG. Il sottoscritto indipendente e non legato grazie a Dio a nessun partito, ha espresso voto fermamente contrario mentre SEL ha approvato. Continuiamo così, compagni, facciamoci del male. Ma, se possibile, evitiamo di farne alla città.
(*) Consigliere comunale Foligno, Indipendente di Sinistra