Città di Castello

Variante Cassero, c’è ok Soprintendenza | Dopo un mese e mezzo di stop ripartono lavori

Dopo un mese e mezzo di stop – imposto dal ritrovamento di un piccolo ponte in pietra riaffiorato dagli scavii lavori della variante del Cassero sono pronti a ripartire.

Da mercoledì (10 maggio), infatti, è arrivato il via libera della Soprintendenza alla riapertura del cantiere dopo una soluzione risolutiva trovata in accordo con il Comune per scongiurare il prolungamento del blocco lavori (iniziato lo scorso 28 marzo) e, allo stesso tempo, salvaguardare il ritrovamento archeologico (sottoposto a procedura di interesse culturale e in attesa dell’esito) anche senza l’obbligo di valorizzazione.

Trovata soluzione senza modifica al tracciato

Tra quelle avanzate dagli uffici comunali – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Carletti in Consiglio comunale – si è optato per la proposta meno gravosa in termini di tempi, costi e procedimenti autorizzativi ulteriori, ossia il superamento del manufatto con un’opera in cemento armato (“una sorta di ‘ponte’ sopra il ponte”) completamente inglobato nel rilevato stradale, senza modifica al tracciato né ai costi inizialmente previsti”.


Variante del Cassero, consegnati lavori da 1,4 milioni | Come cambieranno look e viabilità dell’area


Questa soluzione, come detto, ha trovato l’avallo della “Commissione qualità architettonica e paesaggio” con parere positivo ed è stata trasmessa alla Soprintendenza che, proprio mercoledì (10 maggio), ha dato il proprio nulla osta al Comune per procedere.

Ruspe al lavoro…”appena cesseranno attuali condizioni meteo”

Per quanto attiene la quantificazione temporale di eventuali ritardi determinati dal ritrovamento e la necessità di nuovi costi per il completamento della variante, la ripresa dei lavori è prevista appena cesseranno le attuali condizioni meteo – ha precisato Carletti – Avremmo potuto cominciare anche ieri (11 maggio, ndr) ma non era il caso dato che con il fango accumulatosi in questi giorni rende difficile l’accesso ai mezzi pesanti nella zona oggetto di sbancamento”.

Carletti ha poi sottolineato come la stima dei maggiori costi per le opere di salvaguardia del ponte in pietra sia di circa 70mila euro, “attualmente coperti nel quadro economico della variante tra somme accantonate preventivamente e ribassi di gara. Quindi la copertura c’è, senza bisogno di aprire una voce nuova nel bilancio. Direi dunque che per adesso i problemi di questo ‘sfortunato’ cantiere sono cessati e si può ricominciare. Speriamo che questo inconveniente non ci abbia fatto andare troppo fuori dalla tempistica per il completamento di quest’opera (prevista per il 2024, ndr), che va conclusa e rendicontata prima possibile”.

Prima del ponte il sequestro penale di una porzione di terreno

Va ricordato che prima del ritrovamento del piccolo ponte in pietra, lo scorso marzo, sempre in questa zona, era stata sottoposta a sequestro penale una piccola porzione di terreno. L’intervento dell’autorità giudiziaria era arrivato per un errato utilizzo di quest’area circoscritta – esterna al perimetro del cantiere – come sito di deposito terra. Il terreno, di proprietà privata, è stato successivamente espropriato e dissequestrato: qui nascerà l’ampliamento del vicino parcheggio Collesi.