Categorie: Economia & Lavoro Foligno

Varchi elettronici, i commercianti alzano le barricate

A Foligno si riapre e s’infiamma la discussione sull’ampliamento della zona a traffico limitato (Ztl) che nel dicembre scorso aveva già suscitato le feroci reazioni della Confcommercio territoriale, con l’abbandono del tavolo di confronto con l’amministrazione comunale e la conseguente protesta dei commercianti del centro storico. Ora l’amministrazione torna alla carica, ma l’associazione di categoria resta ferma sulle proprie posizioni e ribadisce la netta contrarietà ad un’estensione della Ztl ed all’installazione dei varchi elettronici.

“La limitazione all’accesso delle auto, soprattutto nel periodo invernale – attaca in un nota stampa il neo presidente Fabrizio Bastida – significherebbe acuire in modo consistente la già pesante situazione dovuta alla crisi economica, che non solo non accenna a diminuire, ma si è fortemente aggravata negli ultimi mesi, come evidenzia il costante aumento della disoccupazione giovanile. Rendere sempre più difficoltoso l’ingresso in centro potrebbe indurre tante aziende a delocalizzare la propria attività fuori delle mura, se non addirittura costringerle alla chiusura. Ampliare la zona a traffico limitaato senza misure alternative – sottolinea – significa contribuire a desertificare il centro storico, privarlo di quelle presenze rappresentate da imprese commerciali, turistiche ed artigiane, che sono presidio contro microcriminalità e degrado, con un’insostituibile funzione sociale, oltre che economica”.

Confcommercio Foligno non si limita alla protesta e suggerisce due provvedimenti: uno per l’inverno, in cui passeggiare in città risulta meno piacevole ed uno per il periodo da aprile a fine settembre, in cui la ‘rifiorisce’.

“Certo è – conclude Bastida – che qualora il Comune decida di andare avanti per la sua strada, si dovranno prima creare tutti i servizi di mobilità alternativa, con navette gratuite ogni cinque minuti, parcheggi gratuiti e segnaletica adeguata.  Non possiamo accettare infatti ulteriori penalizzazioni dei nostri centri commerciali naturali a fronte della avanzata senza freni dei centri commerciali artificiali  rileva – non giustificata dalle condizioni del mercato, dalla dinamica dei consumi e dal bacino di utenza che offre la nostra regione”.