Aggiornamento delle ore 14.00 La notizia della nuova disavventura capitata alla povera “Zuccona” si è diffusa velocemente. Durante la presentazione del Bilancio del Festival della Creazione, l’assessore alla Cultura Giorgio Armillei si è brevemente soffermato sulla vicenda: “Ho segnalato il fatto a chi di competenza. Interverremo al più presto. La tutela di queste cose spetta alla città ma quando si generano questi problemi spetta a noi risolverli”.
Non c’è pace per la Zuccona. In molti si ricorderanno della cosiddetta “Zuccona”, la statua in marmo posta all’interno dei giardini pubblici della Passeggiata sfregiata, ormai un anno fa, da uno sciagurato intervento idraulico. All’antica statua, considerata al pari di una comune fontanella pubblica, era stato applicato un rubinetto sulla schiena per regolare e controllare il flusso d’acqua. L’intervento generò un autentico terremoto di proteste, soprattutto sui social e la conseguente promessa dell’amministrazione a impegnarsi al recupero della statua. “Da allora – dice Michele Rossi di “Terni città futura” – di tempo ne è passato e si sono susseguite solo nuove prese di posizione della politica che in seno al consesso civico ha promosso nuove mozioni ed interpellanze sull’argomento, ma nessun vero e serio intervento di restauro è stato mai avviato se non addirittura mai progettato. Oggi – prosegue – registriamo un ulteriore sfregio ai danni della preziosa e amata statua. Ignoti vandali hanno rotto e divelto quel rubinetto. Episodio da condannare ma che ci fa ben capire il reale controllo interno al parco. L‘acqua che a questo punto, non si sa da quanto tempo, fuoriesce oltre che dalla bocca anche dalla schiena in modo continuo viene inevitabilmente assorbita dalla porosa traccia, mai stuccata a dovere, dello sgarro del vecchio intervento. Le possibili infiltrazioni potrebbero danneggiarla ulteriormente. E’ poi inevitabile che con la perdita di acqua la statua si stata quasi completamente ricoperta di muschi che naturalmente in tali situazioni prolificano. Tutto questo rende ancor più evidente lo stato di abbandono“.
Rossi conclude la sua riflessione con un augurio: “Che questa sia finalmente l’occasione per programmare quell’intervento promesso che possa ridare completa dignità alla statua e recuperare il precedente grave atto di insensibilità culturale che l’ha danneggiata? Cos’altro dobbiamo aspettarci?“.