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Valtopina, in mostra il meglio dell'artigianato tessile dal 2 al 4 settembre

Arte e artista, ma anche arte e artigiano. E’ questo il filo conduttore della mostra del ricamo e del tessuto che da venerdì 2 settembre a domenica 4 settembre si svolgerà a Valtopina. La rassegna, presentata questa mattina in Provincia, aprirà i battenti presso il Palasport che ospita una ampia selezione delle scuole e delle maestre merlettaie e ricamatrici italiane. Ad essa si affianca la mostra «Filo di segno opposto», ospitata nel Museo del Ricamo e del Tessile che sarà possibile apprezzare fino a dicembre. Più di 50 manufatti realizzati da artisti italiani e stranieri che mettono a confronto il passato e il presente, il local e il global. “Miracolo del linguaggio del filo – spiega la presidente della Pro Loco e della stessa Scuola Maria Mancini – che contemporaneamente parla la lingua della tradizione e dell’innovazione ed è capace di coniugare abilità tecnica e fantasia. Opere meritevoli di attenzione sotto l’aspetto tecnico-formale, in quanto frutto maturo di un tragitto di perfezionamento graduale della prassi tessile che arriva quasi al virtuosismo”. E’ quanto dimostrerà la mostra “La tradizione del nuovo – tessitura artistica e ricerca” allestita al Centro Giovani dove saranno esposti i manufatti di tre artiste toscane: Graziella Guidotti, maestra di tessitura, Laura de Cesare e Nicoletta Di Gaetano. Alludono invece alla contemporaneità le opere di Maria Bissacco, Barbara Girardi e Tibor Kovacs in mostra nella sala della Canonica. L’esposizione denominata “Il merletto: sperimentazioni contemporanee” accoglie sperimentazioni felicemente realizzate per la compresenza della tradizione tecnica da un lato e l’uso disinvolto di materiali diversi. In questa prospettiva di valorizzazione del bello trova spazio anche un messaggio di pace fra i popoli. Un messaggio che Valtopina vuole lanciare insieme all’assessorato alla Pace e alla Memoria del Comune di Foligno, La Casa dei Popoli di Foligno e la Tavola per la Pace ospitando l’artigianato tessile di artisti israeliani e palestinesi oltre a particolari tappeti afghani che ritraggono la guerra e le sue assurdità, ottenuti grazie alla collaborazione con l’associazione CooperAction Onlus. E sempre alla pace è dedicato il laboratorio permanente “Working for peace”, a cura dell’Associazione Quilt Italia, il cui obiettivo sarà la realizzazione di un manufatto inedito. La rassegna terminerà domenica con la premiazione delle migliori ricamatrici e le merlettaie d’Italia che hanno partecipato al concorso “Ricamare l’Umbria – filo e ceramica”. Il concorso quest’anno è dedicato alla ceramica regionale con particolare attenzione al ricco patrimonio di forme e colori risalenti al periodo quattrocentesco e cinquecentesco, raffigurati nei manufatti di Deruta, Gubbio e Gualdo Tadino. Nè sono state dimenticate le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità del nostro paese. Anche il convegno di sabato affronterà in uno dei due interventi la storia del costume attraverso la pittura nel periodo risorgimentale. “Questa manifestazione – ha sostenuto con orgoglio il sindaco Giuseppe Mariucci – fa di Valtopina un punto di eccellenza per il ricamo in Italia”. A ribadire la vicinanza della Provincia a questa realtà territoriale che sa esprimere vere e proprie eccellenze sono stati il vicepresidente Aviano Rossi e l’assessore alla cultura Donatella Porzi. Per Rossi ci sono le condizioni per far fare un salto di qualità all’arte del ricamo e trasformarla da semplice hobby a fonte di reddito. “Ci troviamo di fronte a qualcosa di straordinario – ha detto Porzi – sono queste specificità a rendere unico il nostro progetto di candidatura a Capitale europea 2019”. Un appello alla sinergia per sostenere manifestazioni di questa portata è infine giunto dal presidente del Gal Giancarlo Picchiarelli.