Montone, Citerna e Monte Santa Maria, rappresentati dai loro primi cittadini, si sono coalizzati per portare avanti una sorta di “protesta”, scaturita da una logica di selezione non proprio meritocratica del piano di finanziamento del programma “6000 campanili”. La rabbiosa reazione è sorta dopo l’uscita della graduatoria dei “vincitori” di questo bando che, ovviamente, ha visto esclusi i tre comuni della Valtiberina. Ma andiamo per ordine.
Il programma “6000 campanili”, nato dopo l’approvazione in agosto di una convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), mette a disposizione dei comuni italiani inferiori ai 5mila abitanti importanti risorse per piccole opere. Più precisamente, il programma, prevede interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e costruzione di edifici pubblici, realizzazione e manutenzione di reti viarie e salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Per quanto riguarda le cifre, a questo progetto sono destinati 100 milioni di euro del “Fondo sblocca cantieri” per l’anno 2014 e per ogni ente locale che ne fa richiesta, il finanziamento non può essere inferiore a 500.000 euro né superiore a 1.000.000 euro.
L’unico modo per presentare un progetto riguardante il proprio comune era il seguente: mandare una richiesta firmata digitalmente all’ANCI tramite Posta Elettronica Certificata (Pec).
Il “click day” del 24 ottobre scorso, primo giorno designato per l’invio telematico delle richieste, ha scatenato la polemica. Seppur le richieste siano state 3600 da parte di altrettanti comuni, di questi ne sono stati premiati solo i primi 115. Tutto per una questione di…Velocità. La graduatoria dei comuni ammessi al finanziamento, in effetti, presenta almeno 114 domande effettuate tra le ore 08.59 e le 09.02, minuti che hanno visto il frenetico invio delle tantissime mail.
La nota dei sindaci – Da qui si è inserita, tra le altre, la protesta di Mariano Tirimagni, Giuliana Falaschi e Letizia Michelini rispettivamente sindaci di Montone, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina, che hanno inviato una nota comune indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Maurizio Lupi, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, On. Graziano Delrio, agli Onorevoli Anna Ascani, Giampiero Giulietti e Walter Verini, al Presidente dell’ANCI Nazionale, Piero Fassino e al Presidente dell’ ANCI Umbria, Wladimiro Boccali.
I sindaci della Valtiberina si sono detti “sconcertati” per quello che, a loro avviso, si è rivelato essere “un quiz a premi”. I tre primi cittadini, rimasti fuori dalla graduatoria finale e quindi da qualsiasi finanziamento hanno lamentato soprattutto la casualità della scelta, determinata da un questione di velocità o semplicemente fortuna. Ecco un estratto della nota: “L’entusiasmo con cui abbiamo affrontato questa importante occasione si è letteralmente dissolto appena ci è stata resa nota la graduatoria dei Comuni ammessi. Ci siamo scontrati con la realtà dei fatti: non servono competenze, non ci sono norme da interpretare, soluzioni da trovare. Con il progetto ‘6000 campanili’ non c’è meritocrazia vince soltanto chi arriva primo, non perché è più bravo, ma perché la propria connessione internet è stata più veloce. Questa volta è mancato, quel pizzico di fortuna viste le modalità stile ‘ruota della fortuna’ con cui sono state concepite le regole di gara. Non fosse stato altro che per la responsabilità che nutriamo nei confronti dei nostri abitanti e del territorio che amministriamo, il 24 ottobre abbiamo partecipato al ‘click day’. Abbiamo riposto nelle mani della dea bendata le sorti delle nostre rinsecchite casse comunali, confidando in un qualcosa di imperscrutabile e certi che intanto il tempo irreparabilmente fuggiva, lasciandoci nell’animo il sapore di una ingiusta sconfitta. Questo procedimento iniquo di rimettersi inspiegabilmente alla casualità, a circostanze imprevedibili, va fortemente stigmatizzato. Se non altro lo impone il senso comune. Relegare la figura dei Sindaci a meri giocatori d’azzardo e lo Stato a squallido croupier non è tollerabile. Il progetto ‘6000 campanili’ è un insulto all’intelligenza. Il marchingegno del ‘click day’, contrario a ogni principio di ragionevolezza, non tiene conto della sconsolata realtà a cui devono far fronte i piccoli Comuni come i nostri”.
Rimane dunque l’amaro in bocca per essere stati esclusi da un progetto alquanto lodevole da parte del governo ma forse organizzato in maniera non troppo ragionata nell’ambito delle modalità di adesione. Un progetto di tale importanza, in effetti, è stato basato tutto sulla fortuna, totalmente scevro da ogni criterio meritocratico.
Su 115 comuni italiani ammessi solo due sono umbri: Pietralunga, che è stato il primissimo ente locale ad inviare la domanda, alle ore 08.59, e Cerreto di Spoleto. Il primo usufruirà di un milione di euro mentre il secondo di 557'000 euro, entrambi per la realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e Wi-fi.