“Dare da mangiare a piccioni ed altri volativi è vietato”. Categorico è il monito dell’assessore all’Ambiente di Città di Castello Luca Secondi, che ricorda come il problema, non nuovo ai centri storici dell’Umbria, sia stato anche oggetto di misure specifiche della Regione, “perché la proliferazione dei piccioni oltre ad essere un elemento indiretto di degrado rappresenta un dato critico dal punto di vista dell’igiene pubblica. Per questo motivo, Secondi, annuncia che l’Amministrazione ha ritenuto necessario pubblicare un avviso “in cui vengono messi in evidenza divieti e precauzioni, già contenuti dal Regolamento del settore”.
In particolare non è ammesso alimentare piccioni o altri volatili nelle strade, piazze o altri luoghi pubblici del centro abitato e dovrà essere garantita la pulizia di quelle aree dove i volatili possono facilmente reperire alimenti.
Tutti i proprietari di edifici, in particolare nei centri abitati, sono tenuti ad evitare lo stazionamento o l’insediamento di colombi anche attraverso piccoli interventi come il blocco dell’accesso alle cavità dei muri e l’installazione di dissuasori di vario genere su travi, davanzali, cornicioni od altre sporgenze.
I comportamenti dettati dal Regolamento sarebbero finalizzati a “controllare la popolazione volatile soprattutto nella città, perché la loro presenza ha un impatto sull’immagine di monumenti, edifici di pregio e, in generale, sulle condizioni dell’ambiente urbano”. “Chiediamo ai cittadini – conclude l’assessore – un aiuto e la collaborazione fattiva al contenimento degli esemplari perché ciò corrisponde ad un interesse pubblico e collettivo. Qualora si registrasse un aumento del numero tale da rappresentare un rischio per la salute collettiva, valuteremo la possibilità di intraprendere azioni di contenimento concertate con Usl”.
Per i trasgressori di qualunque delle suddette norme saranno previste precise sanzioni amministrative.