L’Umbria anticipa le terze dosi di vaccino dosi per gli over 40 rispetto al piano nazionale.
Questo anche visti i dati delle persone ricoverate: negli ospedali aumentano quelle vaccinate, ma in maggior parte sono tra quelli che hanno ricevuto la doppia dose di vaccino da oltre 6 mesi. Non comunque nelle terapie intensive, dove continuano ad esserci soltanto non vaccinati. La protezione offerta dal vaccino Covid, insomma, sta calando, come evidenziano alcuni dati forniti dalla Regione Umbria.
Il cuore verde d’Italia, comunque, tiene in materia di contagi: l’aumento dei positivi è molto contenuto rispetto soprattutto ad altre regioni italiane.
Per quanto riguarda i dati odierni (dashboard Regione Umbria, aggiornata alla mattina del 20 novembre 2021), si registrano 113 positivi in più, con gli attualmente positivi che salgono a 1645. I guariti sono 67; non si registrano decessi. Il tutto a fronte di poco più di 10.600 tamponi (8.510 test antigenici, 2.097 molecolari).
Stabili le persone ricoverate in terapia intensiva (7), mentre ce ne sono 9 in più nei reparti di area medica.
A fare un quadro della situazione sui nuovi accessi negli ospedali è l’assessorato regionale alla Sanità. Se, come ormai noto, in terapia intensiva risultano esserci solo non vaccinati, diversa è la situazione in area medica. Dei 9 ricoverati nelle ultime ore, infatti, c’è 1 persona non vaccinabile, mentre gli altri 8 erano tutti vaccinati. Ma di questi, 5 sono over 80 che avrebbero già potuto ricevere la dose aggiuntiva.
Complessivamente degli 8 vaccinati, – riferisce la Regione – 6 erano stati vaccinati con due dosi tra gennaio e maggio, ad eccezione di 2 soggetti che avevano completato il ciclo tra giugno e luglio. “Un particolare, quest’ultimo relativo alla data di somministrazione della seconda dose di vaccino, che avvalora ancora di più l’importanza di prenotare subito allo scadere dei sei mesi l’appuntamento per la terza dose” commenta l’assessore Luca Coletto.
“Questo dato relativo al numero dei ricoveri – spiegano gli epidemiologi – va letto comunque nell’insieme e non come dato assoluto. Perché bisogna tener presente che il vaccino, pur non immunizzando al cento per cento, protegge dalle forti complicanze e dalla morte. Quello che ci troveremo ad affrontare in una popolazione completamente vaccinata è che, comunque una quota possa finire in ospedale, ma è altamente improbabile rispetto a chi non è vaccinato.
Però è certo che nel tempo l’immunità comincia a calare ed è per questo che è importante la tempestività nel rinnovare l’immunizzazione con una dose aggiuntiva. Proprio per valutare il livello di rischio il Cts e il Nucleo epidemiologico stanno avviando uno studio approfondito”.
Proprio per l’importanza che rivestono i vaccini, la Regione Umbria ha deciso di anticipare di una decina di giorni le terze dosi agli over 40 rispetto alle misure nazionali.
In queste ore dunque la Regione Umbria sta inviando ai cittadini over 40 e ad altre categorie target un messaggio per invitare coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da sei mesi, a prenotarsi tempestivamente e senza procrastinazioni, la terza dose di vaccino anti Covid. Spiegando che, dopo 6 mesi, la protezione dal contagio dal 95 per cento cala all’82 per cento.
A tal fine la Regione, oltre ai Punti vaccinali territoriali, ha stabilito che la terza dose potrà essere somministrata dai medici di medicina generale e nelle farmacie.
Inoltre, come detto, il Comitato tecnico scientifico insieme al Nucleo epidemiologico ha convenuto di avviare, a partire dal 22 novembre, la somministrazione della terza dose a tutti gli over 40 che hanno completato il ciclo vaccinale con due dosi da almeno 6 mesi come raccomandato dalla Struttura commissariale nazionale, e anche a tutti i soggetti che lavorano nelle strutture sociosanitarie e sanitarie.
“L’Umbria – ha precisato l’assessore Coletto – dall’analisi dei dati elaborata dal Nucleo epidemiologico, è in una situazione di stabilità che potrà essere mantenuta solo con un atto di responsabilità dei cittadini che dovranno vaccinarsi con la prima dose se ancora non l’hanno fatto, e con la terza se sono già passati sei mesi dal primo ciclo.
Inoltre, è fortemente raccomandato l’uso della mascherina che – come sollecitano dal Cts – va indossata correttamente coprendo il naso, anche per evitare il contagio di adenovirus in circolazione in questo periodo. Solo così – ha sottolineato Coletto – potremo restare, come ora, sotto la soglia dei ricoveri”.