La Regione chiede al generale Figliuolo, commissario nazionale per l’emergenza Covid, l’invio di 88 operatori di supporto per la campagna vaccini. Questo, al fine di poter allargare gli orari nei punti vaccinali, senza spostare personale addetto alle cure.
Una richiesta – così si legge nella lettera che il commissario umbro Massimo D’Angelo ha indirizzato a Figliuolo – fino al 31 luglio prossimo. Per il reclutamento di 38 medici, 48 infermieri e 2 assistenti sanitari, da destinare ai punti vaccinali territoriali con l’obiettivo di continuare a garantire l’apertura dei centri per l’intera giornata e 7 giorni su 7.
“Con questa soluzione – spiega Coletto- si eviterà di distaccare personale delle aziende sanitarie, mantenendolo impegnato nell’erogazione di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, in modo da non incidere ulteriormente sulle liste di attesa”.
In alcuni centri vaccinali, come in quello di San Marco a Perugia, i militari stanno già coadiuvando il lavoro del personale sanitario e amministrativo, dipendente e volontario.
“Troppo pochi e troppo tardi” attacca il segretario della Cgil umbra, Vincenzo Sgalla. Che spiega: ” La realtà è che prima di tutto a questa Regione servono un assessore e una dirigenza capaci di governare e difendere il nostro sistema sanitario pubblico, che è purtroppo allo sbando. All’assessore, che ora cerca di mettere delle toppe rivolgendosi al governo nazionale, andrebbe chiesto che fine hanno fatto quelle 1500 nuove assunzioni a tempo indeterminato promesse all’inizio del 2021, anno che volge ormai al termine. Ci dica la Regione con esattezza quante ne sono state fatte. Perché la politica degli annunci e delle promesse a vuoto è una politica malata – conclude Sgalla – e la nostra regione, in questa fase così decisiva per il suo futuro, ha bisogno al contrario di una politica sana e capace”.
Critiche arrivano anche dal Pd. “Sono due anni che possono assumere – scrive la consigliera regionale Donatella Porzi – sono due anni che gli ripetiamo che era necessario fare assunzioni, come hanno fatto tutte le altre regioni in piena crisi pandemica…”.